7 novembre 2008

Tommaso Minervini . La vittoria di Obama segna l'inizio del XXI° secolo .




Molfetta- Da Tommaso Minervini presidente provinciale dei Socialisti, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a commento della elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti d'America.
"Sono anni che sostengo, anche in tanti scritti, sin durante il mio sindacato che il XXI° secolo politico non fosse cominciato, a differenza di quello calendariale.
Avevamo il certificato di morte del XX° secolo politico nel 1989 col crollo del muro di Berlino, ma non avevamo ancora il segno storico di nascita del nuovo secolo. Anche se nella realtà i mutamenti sono continui. Con la elezione a presidente degli Stati Uniti d'America di Barack Obama, unitamente ai segni forti di radicale riforma che reclama la crisi del sistema economico/finanziario, unitamente ai mutamenti climatici con i relativi allarmi ambientali, unitamente alle perdite evidenti di quota sempre più crescenti di libertà collettiva ed individuale (libertà al lavoro, alla salute, alla istruzione...alla gioiosa speranza) che viene agli occhi e alle mani di molti, nonostante il torpore iniettato a distanza dei grandi mass media detenuti dalla grande finanza, oggi 2008, (otto anni dopo il 2000 calendariale) ne sono convinto, gli storici del futuro dateranno l'inizio del nuovo secolo politico: il XXI°.
Ora tocca all'Europa e all'Italia (e se è consentito nella nostra città) interpretare il big-ben del grande cambiamento il "change" americano. Un cambiamento di sostanza, non di formule dall'alto. La fiumana di popolo americano in tutto l'anno delle primarie, durante il voto di questo storico 4 novembre americano, la mobilitazione dal basso, dei ceti più poveri sono stati la vera spinta al cambiamento perchè in tutti, anche negli stessi conservatori per necessità, c'è la voglia interiore di speranza gioiosa.
E stamane le borse di tutto il mondo lo hanno dimostrato. Ancor più lo dobbiamo dimostrare tutti noi che nel nostro Paese da sempre siamo impegnati per il "progressismo". Da oggi l'America ci insegna: col popolo, nella proposte ragionate di riforma sistemica e nella coesione di tutti, come tutte le aree politiche e sociali del progressimo americano. Il vento di "change" arrivi in Europa, inizi anche quì e in Italia il XXI° secolo per sconfiggere la paura e con essa la paralisi e la rassegnazione alla crisi economica, morale e di libertà che stiamo vivendo".

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