22 gennaio 2009

Bari :la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo si pronuncia su "Punta Perotti".


di

Tommaso Minervini


Presidente Federazione Socialisti della Provincia di Bari.



Bari: Punta Perotti, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, al di là di ogni polemica strumentale che tenta di confondere l’opinione pubblica barese e nazionale, ha sentenziato oltre ogni dubbio che:
1) l’abbattimento era ed è giuridicamente corretto. Noi aggiungiamo eticamente doveroso;
2) La confisca dei terreni imposta dalla legge 47/85, voluti dalla Corte di Cassazione nel 2001, rimarcata da un legge del 2004, Governo Berlusconi e Ministro Urbano, la cui procedura è iniziata dall’Amministrazione Di Cagno e conclusa dal Sindaco Emiliano dovrà essere risarcita, quale danno morale, dallo Stato, non già dal Comune di Bari, per 10 mila euro per ogni ditta, oltre le spese. Un risarcimento simbolico in: “mancanza di un quadro giuridico certo per la confisca". E non già perché non doveva esservi.
3) La Corte invita ad "… un eventuale accordo tra lo Stato e i ricorrenti".

Al di là delle disquisizioni giuridiche il dato etico/politico è che anche la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, ha dato alta valenza amministrativa, giuridica, ambientale ed aggiungiamo etica al dovere di abbattere “punta Perotti”, una vicenda che a questo punto assurge a emblema del buon Governo del “bene pubblico”.

Proprio con questa vicenda il popolo di Bari, prima di tutto, ed il Sindacato di Michele Emiliano con la sua coalizione, in cui noi Socialisti ci sentiamo parte fondante, assurge ad esempio di una Comunità decisa a consegnare ai propri giovani un territorio pensato ed utilizzato in funzione delle persone che ci vivono e ci dovranno vivere. E’ paradossale, ed i baresi lo comprendono, criticare oggi chi ha assunto la dirittura etica di non scendere a compromessi nel buon governo del territorio barese: in funzione del benessere dei baresi di oggi e di domani. Coniugando anche i legittimi interessi privati, dichiarandosi, il sindaco Emiliano e la sua coalizione amministrativa disponibili, come ha anche auspicato la stessa Corte Europea, (ad un accordo coi privati) a trasferire le volumetrie in altra parte del territorio.

Noi socialisti riteniamo questo per buon governo: la corretta comparazione tra legittimi interressi privati ed un territorio come bene pubblico, costituito anche da quell’ immateriale valore che è la memoria e l’anima di una Città e di una Comunità: l’etica del suo paesaggio.

Eravamo convinti e la Corte Europea lo conferma dinnanzi all’opinione pubblica internazionale che Bari ha fatto una scelta di valore e di grande esempio, scegliendo di conservare l’anima profonda della Città di Bari e della sua gente abbattendo la saracinesca di “punta Perotti”, recuperando un errore del passato, senza far pagare ai baresi per tale errore né sul lato economico né sul lato della qualità urbana del futura. Lì sorgerà un parco di conservazione della storia e di promozione della speranza di una Città, che è ripartita dai suoi cittadini. La stessa contemperazione coi privati, sempre proposta dalla coalizione amministrativa guidata dal Sindaco Emiliano, costituisce il corretto bilanciamento tra la “schiena diritta” sui valori pubblici, materiali ed immateriali e le legittime aspettative dei singoli.

E’ proprio questa vicenda che esalta l’esperienza di un stagione amministrativa che ha ridato orgoglio comunitario alla Città di Bari e che i Socialisti intendono rilanciare sul piano programmatico con le altre forze politiche e sociali che col sindaco Emiliano si confrontano coi cittadini del capoluogo pugliese, per far continuare un’esperienza che, al di là di ogni polemica, ha fatto una scelta netta che vuole mantenere: guardare Bari e la Puglia dalla parte dei cittadini.

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