29 marzo 2009

INTERVENTO ASSESSORE ONOFRIO INTRONA : "SINISTRA E LIBERTA' ".





Una forza che non può che stare a sinistra: il Partito Socialista e la sinistra italiana hanno molto spesso camminato su binari paralleli e questi – finché restano paralleli - non si incontrano, ma procedono vicini ed indispensabili l’uno all’altro.
Altre volte, invece, si sono sfiorati e molto spesso contaminati, per poi, uno dei due, fare un passo indietro, come una bella donna, che se sembra darsi e invece si ritrae.
Se il PD vacilla, la sinistra italiana non può permettersi il lusso di abbassare la guardia ed allora è venuto il momento per i socialisti di contaminarsi in un progetto nel quale la parola "libertà" abbia di nuovo un senso.
Sembra strano che al giorno d’oggi si debba ancora una volta parlare e impegnarsi per la libertà. Certo, un bisogno di libertà diverso da quello per il quale hanno lottato illustri compagni, nel secolo scorso.
Oggi libertà deve voler dire, solo per fare qualche esempio, una casa per tutti, deve significare occupazione, possibilità di formazione e di ricerca, deve voler dire politica solidale, ma soprattutto considerazione per un Mezzogiorno, abbandonato al suo destino dall’attuale Governo Berlusconi.
Certo, anche a sinistra occorreva un rinnovamento e la lista “Sinistra e libertà”, per riprendere le parole del segretario nazionale del PS, Riccardo Nencini “metterà in moto una sinistra nuova, moderna, in grado di coniugare i meriti con i bisogni, i diritti con i doveri e soprattutto in grado di promuovere un cambiamento ed una alternanza alla guida del Paese”.
Noi socialisti a questo cambiamento ci crediamo sul serio e, soprattutto in Puglia,
il merito di aver voluto costruire un progetto politico condiviso, interprete delle istanze della popolazione vogliamo prendercelo tutto. Ma riconosciamo al nostro presidente della Regione Nichi Vendola, di aver compreso che la sinistra italiana aveva bisogno di una rivisitazione radicale e, quindi, di aver avuto il coraggio di cambiare.
Se c’è una cosa che ha sempre caratterizzato i socialisti è stata proprio la vista lunga, il percepire, cioè, quando bisognava –per usare una locuzione un po’ forte- “darci dentro”
perché, per ragioni diverse negli anni, se non nei secoli, la strada era, per così dire, obbligata.
Osando una analisi politica, dico che l’estrema sinistra italiana non ha mai avuto la stessa perspicacia e per molto molto tempo è rimasta uguale a se stessa, senza rendersi conto che erano venute meno le ragioni storiche della sua stessa sopravvivenza.