22 marzo 2009

Intervento di Francesco Ingrosso all'Assemblea Nazionale FgS


Intervento di Francesco Ingrosso,
(membro della Direzione Nazionale Fg)
tenuto all'Assemblea Nazionale del 22 Marzo , 2009.
Compagne e compagni,
viviamo uno dei periodi più difficili e delicati della storia. L’Italia e il mondo intero stanno attraversando la crisi economica più dura dalla seconda guerra mondiale. Una crisi che è partita dalla finanza e che va estendendosi all’economia reale. Questa crisi in Italia è aggravata da anni di difficoltà che come Paese abbiamo attraversato e continuiamo ad attraversare. Anni segnati da mancate occasioni e da mancate riforme. Le prime avvisaglie non sono state delle più felici. Il rischio che corriamo come Paese è quello di staccarci dalla nostra casa comune: l’Europa. E non ce ne distacchiamo da un punto di vista economico, ma peggio ancora dai valori e dai principi comuni. Le spinte forti ad una chiusura, ad una visione individualista dell’economia e della società si fanno sentire con forza e influenzano l’azione e la decisione politica. Non sono certo queste le premesse per uscire dalla crisi.
Occorre invece una forte spinta ideale e un forte senso di responsabilità. Responsabilità che come movimento socialista abbiamo il dovere di manifestare. Il clima sociale e civile negli ultimi anni sta cambiando. L’aria è diventata quasi irrespirabile. E la crisi economica che stiamo attraversando rischia di far scivolare e di far affrontare con leggerezza e superficialità fenomeni sociali che hanno di fatto già cambiato la nostra società.
L’imporsi del pensiero unico, della morale unica e di una sola religione civile, abbandonando la riflessione sulle questioni, getta tutto nel tritacarne dello scontro spicciolo e della macelleria politica anziché sul terreno sano del confronto politico. I primi segnali in questa direzione come giovanile socialista li abbiamo denunciati da tempo. A partire dalla legge 40 sulla fecondazione assistita si è proceduto a smantellare via via quei barlumi di conquiste civili che hanno fatto dell’Italia, del nostro Paese, una democrazia. E i passi ulteriori che si stanno facendo su questo orizzonte non sono per nulla incoraggianti, anzi mirano a deteriorare l’ossatura civile e democratica della società rischiando di mettere addirittura in discussione le fondamenta solide su cui poggia la nostra Costituzione Repubblicana. Esempi a riguardo non mancano: dalla presentazione di una lista alle scorse politiche mirante a distruggere la legge 194, alla piega che sta prendendo la legge attualmente in discussione in Parlamento sul testamento biologico, al clima politico e giuridico che vuole indurre ad identificare come criminali gli immigrati. Pensate compagni, ad oggi non vi è nessuna accusa specifica nei confronti dei due rumeni, accusati inizialmente di essere i presunti responsabili dello stupro avvenuto a La Caffarella, eppure rimangono in carcere!!!
Il punto è proprio questo compagne e compagni. E’ proprio qui che emerge con forza e con vigore il rischio per la democrazia in Italia. Un paese che non tutela, non garantisce e non promuove i diritti civili non è una Democrazia. Per dirlo prendo in prestito le parole che la parlamentare socialista spagnola Carmen Monton ha usato mentre era in discussione alla Camera dei Deputati in Spagna la legge che ha introdotto il matrimonio omosessuale: “Chiamiamo le cose con il loro nome, non utilizziamo eufemismi. Quando si vuole mantenere una discriminazione in base all’orientamento sessuale si chiama omofobia. Quando si vuole dare un tratto di inferiorità a degli individui o ad una collettività si chiama discriminazione. Quando si vuole che solo alcuni abbiano vantaggi che siano speciali o esclusivi, come il diritto al matrimonio, questo smette di essere un diritto e si chiama privilegio.”
Appunto compagni. E’ qui che si pone la questione democratica. In una democrazia non esistono privilegi. Una democrazia promuove e crea diritti. Non è forse questo il motivo per cui nasce il socialismo, la sinistra??? Per promuovere diritti e per combattere i privilegi.
L’Italia 61 anni fa ha scelto la sua strada, ha scelto la sua Costituzione. Una Costituzione scritta, votata e rigida. E se c’è una parte della Costituzione immodificabile e inderogabile è proprio la parte che parla di Principi Fondamentali. Principi che non chiedono solo una protezione statica ma esigono una promozione dinamica, continua e costante.
Non esistono tempi politici o fasi storiche in cui è concessa la promozione di quei diritti, deve essere un esercizio continuo e costante in una Democrazia. Non commettiamo l’errore di pensare che ci si occupi prima di riforme economiche e poi in un secondo momento, se c’è tempo, di Diritti Civili. Il grado di progresso di una Nazione non è dato da quanto cresce il PIL ogni anno o meglio non solo da quello. Come si può pensare che una Nazione cresce se a crescere è l’economia e basta? Un Paese cresce se è in grado di legare allo sviluppo economico l’estensione dei diritti. Il sistema funziona se progredisce nel suo complesso. E’ l’estensione e lo sviluppo dei Diritti che assicura e garantisce ad un Paese anche la crescita economica. Nessuno è disposto a investire in un Paese dove si sente escluso o tagliato fuori.
I partiti hanno una funzione se sono utili al Paese, se quello di cui si occupano è disegnare il Paese da qui ai prossimi 30 anni vivendo un rapporto di ascolto della società e sapendo indicare una direzione. L’Italia lo ha fatto con la sua Costituzione dicevo compagne e compagni. Lo ha fatto e continua a farlo con la piena e convinta adesione all’Unione Europea. Una Unione non solo più esclusivamente economica, ma fatta anche di diritti che devono essere garantiti.
I socialisti si presenteranno alle prossime elezioni europee in una lista con altri partiti e movimenti della sinistra. E si presentano dandosi il nome di Sinistra e Libertà. Appunto compagni. Non è forse questa l’essenza stessa di ciò che intendiamo per Democrazia? La libertà!! Libertà di scelta, libertà di pensiero, libertà nella legalità, libertà nella responsabilità! Non è questa forse l’Europa che vogliamo? Una Europa delle opportunità e delle libertà! L’impegno deve essere quello di costruirla quell’Europa!
Il giurista francese, Daniel Borrillo dell’HALDE (Alta Autorità contro le Discriminazioni e per l’Uguaglianza) ha presentato il 21 Ottobre 2007 un rapporto sulle discriminazioni verso gli omosessuali in Francia. Concludeva la sua indagine affermando: “ Con l’apertura del matrimonio civile alle coppie composte da persone dello stesso sesso in tre Paesi membri dell’Unione Europea non si può più sostenere che il matrimonio è necessariamente eterosessuale. Pertanto negare un diritto civile ad una fetta di popolazione è una discriminazione in un’Europa unita dove tre degli Stati membri riconoscono tale diritto ai propri cittadini.”
La questione è questa compagne e compagni. Il nostro impegno deve essere questo. Scegliere cioè quale strada deve seguire il nostro Paese e l’Europa. E tocca a noi giovani farlo perché questo è il Paese in cui viviamo. Questo è il Paese che lasceremo ai nostri figli. Un Paese che non può essere lacerato da anni di conflitti politici che evitano la decisione, lontani anni luce dal sentire reale della società, che lo ripeto è già cambiata. Ripartiamo pertanto dai Diritti che devono essere continuamente e costantemente garantiti e promossi.
Le coppie di fatto, i Pacs, un punto di partenza e non di arrivo.
Il divorzio breve, una scelta anche di onestà intellettuale e di rispetto, che oltre a riconoscere la responsabilità delle persone nel prendere una determinata decisione, evita inutili sprechi di risorse e di denaro per formalizzare una decisione, tra l’altro, già assunta.
Una seria legge sul testamento biologico, unica strada che riconosce la dignità e l’autodeterminazione e soprattutto che lasci all’individuo la disponibilità di scegliere a quali trattamenti essere sottoposto come chiede la Costituzione.
Una legge che favorisca la piena integrazione degli immigrati. Non possiamo, come Sinistra, lasciare che siano altri a dire che un immigrato non è automaticamente un criminale.
Ancora una legge che regolamenti e legalizzi l’esercizio consapevole della prostituzione e che combatta quindi seriamente la perversa e disumana questione dello sfruttamento, la vera schiavitù moderna.
Una promozione cioè continua e costante di diritti. Di quelli che già ci sono e di quelli che aspettano di essere introdotti, ma anche di quelli che nasceranno. Lo ripeto compagni una Democrazia promuove e crea diritti e il Socialismo e la Sinistra nascono per rivendicare e per ampliare Diritti.
Perché si tratta di battaglie che parlano di uguaglianza, libertà, giustizia, dignità, pluralismo, tolleranza, solidarietà: che parlano cioè di Piena Cittadinanza. E perché non vogliamo più sentirci stranieri nel nostro Paese!