8 ottobre 2009

COMPAGNI, MOBILITIAMOCI A DIFESA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E DELLA COSTITUZIONE.


di Gianvito Mastroleo

Scrivo queste poche parole ancora scioccato dal delirio berlusconiano manifestatosi nella trasmissione Porta a Porta (7.10 ore 23).
Non contento della precedente dichiarazione «sappiamo il presidente della repubblica da che parte sta» nell’immediatezza della coscienza del dispositivo della sentenza e della risposta di Napolitano «sto dalla parte della Costituzione» che avrebbe dovuto mettere fine all’irriguardosa polemica, intervenendo a gamba tesa alla trasmissione di Bruno Vespa, Berlusconi ha accusato il Presidente Napolitano:
· di essere di sinistra, come i suoi due predecessori,
· di aver nominato anch’egli alla Corte Costituzionale giudici di sinistra,
· di non essere intervenuto per convincere due giudici (di sinistra) ad aggiungersi ai sei (dichiaratamente di destra) per formare la maggioranza necessaria per dare il via libera di costituzionalità al lodo Alfano.
Incredibili le accuse, ancora più irrispettosa la concezione di Berlusconi della Corte Costituzionale che «da questa sera» - secondo la dichiarazione non meno allucinata di Maurizio Gasparri - «non è più un organo di garanzia»: che, evidentemente, sarebbe rimasta organo di garanzia se, formata da giudici di destra nominati da un Presidente di destra!
Non siamo più allo scontro politico, siamo di fronte ad una concezione eversiva dello Stato e dei suoi Organi di garanzia: che sono tali (di garanzia) se le decisioni sono favorevoli, non al Presidente del Consiglio come figura istituzionale, ma a Silvio Berlusconi come persona fisica che incarna il ruolo di Presidente del Consiglio!
Nei giorni e nei mesi avvenire – conosciute le motivazioni - gli studiosi di Diritto Costituzionale si eserciteranno nel commento, nelle critiche (tutte possibili) della Sentenza, sulla sua coerenza con precedenti deliberati.
La politica, se riuscirà a riconquistare la serenità e l’equilibrio smarriti, farà sentire la sua voce.
Oggi, da subito occorre reagire fermamente all’affermarsi nel Paese della concezione berlusconiana degli organi di garanzia costituzionale e del ruolo del Capo dello Stato, con un forte mobilitazione a sostegno dell’ultimo presidio democratico del Paese contro la barbarie giuridica e democratica che esprime il Presidente del Consiglio e la sua corte.
Per riaffermare alcuni principi fondamentali per la DEMOCRAZIA:
a) Che la sentenza della Corte Costituzionale non mette in discussione la legittimazione di un Governo che ha la maggioranza e deve governare, purchè nell’interesse del Paese;
b) Che le sentenze dei giudici possono essere criticate quando non sono impugnabili (come quella della Corte Costituzionali), debbono essere solo impugnate (come quella dei Giudici di Milano sul lodo Mondadori) ma debbono essere rispettate da tutti, dall’ultimo cittadino come da Silvio Berlusconi, il più ricco di tutti;
c) Che il Presidente della Repubblica non può e non deve essere messo in discussione, mai: perché il Presidente Napolitano sta facendo il suo dovere come nessun altri, e perché questo richiede il comune «senso dello Stato», della cui mancanza Berlusconi e i suoi seguaci stanno offrendo ampia e ripetuta prova.
Per queste ragioni facciamo sentire alta e chiara la nostra voce di democratici e di socialisti, innanzitutto presso i compagni tutti, organizzando assemblee e riunioni a tutti i livelli, nella società e dovunque sia possibile.
Il momento, compagni, è grave.
Non siamo alla vigilia di un nuovo fascismo; ma è innegabile che siamo di fronte ad un nuovo autoritarismo.
La Costituzione con i suoi Organi, a cominciare dal Presidente della Repubblica, deve essere il nostro invalicabile baluardo.
Difendiamoli dovunque e comunque.