17 febbraio 2010

Il cortocircuito Magistratura-Politica.

di Gianvito Mastroleo
Non so quanti socialisti ieri sera siano sfuggiti alla cattura dalla procace simpatia di Antonella Clerici e, disertando Sanremo 60, sia siano dedicati a Ballarò.
A me è capitato e debbo dire, senza rimpianto: perché l’occasione è stata utile per capire un po’ di più sul “dipietropensiero”, e dintorni, applicato alla Puglia.
Non sarà sfuggito, e lo segnalo per gli affezionati della Clerici, quanto spuntata ieri sera sia stata l’arma del “cavaliere senza macchia e senza paura”: reiteratamente ammiccanti e complici (per carità, non in senso letterale!) “Antonio” e “Guido” e per la prima volta “Antonio” che non crede che “Guido si sia messo soldi in tasca”.
Ohibò!, questa è davvero la novità, per chi in altre occasioni ha dichiarato di diffidare anche delle persone a lui più care!
C’è una ragione per la quale i due ieri sera hanno mantenuto una correttezza personale che ha sorpreso finanche il bravo Floris?
Certo, non chiedere le dimissioni di Bertolaso avrebbe smentito anni e anni di sospetti, di insinuazioni, finanche di manette pur di sostenere la tesi (poco importa se gran parte di quegli arresti si sono conclusi con ripetute ma assai meno clamorose assoluzioni!) e avrebbe deluso il “popolo giustizialista”, che a “Tonino” nel Congresso recente ha riservato qualche problema.
Ma non sarà che il nostro abbia imparato anche lui il “gioco delle parti”?
Io penso di sì.
Non sono un lettore de “Il Giornale”, lontano mille miglia dalle mie idee: ma non è che qualche volta il Direttore di quel Giornale “c’azzecchi”?
Ma c’è di più: ieri sera in un duro confronto con il Ministro Fitto è stata formalizzata per gli italiani la candidatura come capo-lista dell’IDV a Bari del dott. Nicastro, Magistrato, ancora mentre scrivo, in servizio presso la Procura delle Repubblica di Bari.
Candidatura che a noi baresi era stata annunciata un paio di giorni fa dai Giornali con la previsione, neppure sottaciuta, dell’incarico di Assessore alla Sanità.
Forse mi è sfuggita, ma non ho ancora registrato la reazione del candidato Presidente Vendola, che comunque non avrebbe dovuto mancare: per rispetto innanzitutto per se stesso, poi per l’attuale assessore Fiore e per tutta la coalizione che lo ha sostenuto per cinque anni.
E’ vero, siamo alla vigilia delle elezioni, e voti “… non olent”, per cui occorre prendere quel che viene: ma anche a costo che il corto circuito Politica – Magistratura che sta paralizzando l’Italia possa rovesciarsi anche in Puglia, e nella coalizione che si ri-candida a governarla?
Il tema non è da poco e spero possa interessare in particolare i Socialisti.
E visti che questi si ritroveranno nella stessa lista di Sinistra e Libertà, riusciranno a supplire la negata visibilità del loro Simbolo con una discussione coraggiosa, forte, aperta agli elettori e ai “vecchi socialisti”, su temi sensibili?
O le speranze di catturare il consenso saranno affidate solo ai mezzo-busti e ai faccioni paciosi, in verità anche simpatici, dei nostri candidati, senza mettere in campo idee forti, anche di rottura rispetto al conformismo del “non disturbare il manovratore”?
Spero che sarà scelta la seconda strada, avendo constato che, per aver seguito finora la prima, finanche in Puglia ormai siamo ridotti a chiedere ospitalità per poter concorrere!
Molti di noi continuano a ripetere che la lezione del passato debba servire per il presente: questa è la lezione, unanimemente riconosciuta, che a noi socialisti viene da Craxi, che abbiamo ricordato solo un paio di settimane fa.