31 dicembre 2011

Auguri


di Gianvito Mastroleo


Carissimi compagni,

la funzione di Presidente regionale del Partito comporta il dovere di inviare a tutti voi, alle vostre famiglie, a tutti i nostri cari gli Auguri più affettuosi e fraterni perché l’anno che ci accingiamo a vivere sia sereno il più possibile, prospero per quanto ciascuno di noi si attende.

Vorrei cogliere l’occasione per un riflessione sul tempo difficile che stiamo vivendo e per il cui superamento credo difficile per tutti una previsione: relativamente alla condizione sia del nostro Paese che del nostro Partito.

Ho letto ieri, come molti di voi, lo scritto di ampio respiro del Presidente della Repubblica Napolitano, che mi permetto consigliare a tutti, in occasione del ricordo di Luigi Einaudi (Repubblica 29 dic., pag. 10-11); all’interno di una visione socialista, liberale, moderna dello stato sociale mi ha particolarmente colpito il riferimento alle “degenerazioni parassitarie del welfare all’italiana” e alla necessità di “rifondare motivazioni, obbiettivi e limiti alle politiche sociali, rimodellandole in coerenza con l’epoca della competizione globale e con le sfide che essa pone all’Italia.”

L’affermazione non sarà condivisa dai tanti populisti in circolazione, ma è di sinistra” e pienamente da condividere solo che si consideri quanto abuso si sia fatto in questi anni per alimentare clientele, per creare vere e proprie “caste di privilegiati”: basti considerare che quella spesa improduttiva è ingiustamente sottratta a quei cittadini o a quelle categorie che ne avrebbero effettivo e maggiore bisogno.

Un tema con il quale un partito autenticamente riformista deve cimentarsi, se è vero che il riformismo dell’azione, perché sia davvero tutto fuorché moderatismo, dovrebbe essere rivoluzionario nel pensiero e nella volontà.

Formuliamo assieme un augurio anche per il nostro Partito: che siamo tutti noi, ciascun militante.

L’Italia, nella fase che vivono le classi più deboli e le giovani generazioni, e che rimanda indietro nel tempo fino all’epoca della rinascita democratica, ha bisogno di un Socialismo moderno.

Fin troppo noti i dati sulla povertà (un quarto della popolazione) e sull’occupazione (non superiore al 59% della popolazione attiva); sono cifre preoccupanti che richiederanno un impegno molto forte del Governo Monti, al quale noi non abbiamo da chiedere altro se non il recupero della capacità riformatrice assieme a migliori condizioni di opportunità per tutti: per il che, più che populismo piazziaiolo e volgare, occorre sicuro riformismo.

Per un Socialismo moderno occorre un Partito aperto che allarghi i suoi orizzonti, che guardi alle giovani generazioni assieme a quello che resta della grande tradizione del PSI, del revisionismo ex comunista, della componente liberaldemocratica e laica ormai priva di ogni riferimento; ma anche strumenti di dibattito e di comunicazione che riescano a parlare al cuore oltre che alla testa dei socialisti.

Lo scorso 30 dicembre (Repubblica, pag. 15) Helmut Schmidt, l’anziano leader tedesco del Socialismo democratico europeo, fra l’altro ha scritto “ […] ma noi non abbiamo bisogno solo di razionalità, ma anche di un cuore che sappia immedesimarsi nei nostri vicini e partner […]”: un principio che è nella nostra storia e che dovrebbe essere assunto da chiunque voglia occuparsi di costruire il futuro.

E dunque, anche dai dirigenti nazionali del nostro Partito ai quali mi permetterei segnalare quanto serva la conoscenza e la rilettura della nostra Storia, perché solo così si può impedire che quel passato di cui vorremmo liberarci possa riprodursi.

La ragione per la quale personalmente, e spero assieme a tutti voi, continueremo ad occuparci della storia dei socialisti e in particolare dell’Avanti!, che una volta riconquistato, per merito sia del Partito che di Critica Sociale, deve rappresentare la sede all’interno della quale si possano riconoscere e ritrovare i socialisti di ieri, quelli di oggi e quelli ai quali dobbiamo consegnare per il futuro la nostra Storia.

Cari compagni, ancora fraterni auguri a tutti.

1 gennaio 2012