13 dicembre 2007

Morire per un pezzo di pane - di Antonio Luppino

Cari Compagni/amici/uomini di buona volontà,
mi sento amareggiato dalle nostre istituzioni governative latenti nei problemi seri e super impegnati nelle banalità.
Pochi giorni fa è successa la tragedia delle acciaierie torinesi dove hanno perso la vita quattro giovani operai, tragedia successa quasi in concomitanza con la prima della Scala milanese.
Il mondo operaio tanto caro a noi e così lontano dai pensieri dei nostri governanti è rimasto scioccato da questa tragedia e si è chiuso nel lutto dei familiari di questi giovani operai ma ad ognuno di noi che lavora poteva succedere.
Morire per un pezzo di pane oggi succede molto spesso naturalmente nell´indifferenza di chi ci governa.

Ricordando il nostro caro Presidente PERTINI e la sua foga, il suo amore nell´essere cittadino del mondo mi viene subito in mente che IL NOSTRO CARO PRESIDENTE PERTINI SAREBBE CORSO SUBITO ALL'OSPEDALE, AVREBBE TRASCORSO LA NOTTE CON I FAMILIARI.
Invece il nostro caro Presidente Napolitano cosa fa? Dove corre? Alla SCALA! Una prima non si deve perdere mai! E´ contro la buona educazione!!!!!!

I corpi dei ragazzi ancora caldi ed i nostri rappresentanti governativi in bella mostra insieme alle Signore dalle tette luminose e dalle cosce al vento si pavoneggiavono alla prima della SCALA.
Un governo di sinistra amico degli operai, un governo di presidenti sindacalisti, doveva riunirsi e prendere misure urgenti, fare un attenta analisi sulla causa delle morti bianche, ed invece si concentrano su PRODI Si o PRODI No.
Il perché delle morti bianche spesso è imputabile al precariato, alle condizioni salariali inadeguate e all´oppressione fiscale.
Al precariato che utilizza persone inesperte per pochi mesi senza corsi di formazione, senza una vera esperienza, ubbidienti al ricatto di assumerli a tempo indeterminato, senza scrupoli si portano al massacro...di chi è la colpa?
Spesso le condizioni salariali basse ed inadeguate alle mansione svolte inducono il padre di famiglia a sbarcare il lunario facendo lavori massacranti e turni da schiavo egizio, per pagare il mutuo casa, per far avere una vita dignitosa alla cara famiglia. Un salario di 800 Euro.
Fa vivere in modo dignitoso?
L´oppressione fiscale, contributiva ed assicurativa induce spesso l´aziende a non poter investire in tecnologie, nelle sicurezze, devono essere concorrenziali privandosi proprio di queste. Nel mondo edilizio la sicurezza è un vero tabù, investire nella sicurezza costa, essere concorrenti con l´imprese rumene, albanesi, egiziane, marocchine, è quasi impossibile.
Gli artigiani pagano in modo molto caro l´essere cittadini italiani.
Non possono non pagare le tasse. La propria famiglia, la propria vita è in Italia, non possono minacciare gli ispettore del lavoro, non possono cambiare identità con 1000 dollari, non possono sfruttare i propri cittadini , non possono vivere in 8 persone in 16 mq.
Di tutto ciò la colpa di chi è?
Lascio a Voi un´ampia riflessione associandomi al dolore dei familiari di chi è morto per un pezzo di pane.
Fraterni Saluti

Antonio Luppino
http://www.social-labor.org/

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