24 gennaio 2009

Il parlamentino del partito ha approvato lo Statuto.



Esiste un gran connubio tra maggioranza e opposizione. Ma è un fatto che
non ha precedenti nelle sue modalità, perché questo 'patto del Minotauro',
questa alimentazione assistita del Partito Democratico da parte del Pdl non
avviene per dare risposte alla grave crisi economica ed istituzionale del
paese, bensì perché chi sta al governo ha deciso di scegliersi il più
conveniente competitore possibile dentro l'opposizione". Lo ha affermato il
segretario del Partito, Riccardo Nencini, affrontando il tema
della possibile riforma elettorale europea nel passaggio della relazione con
cui ha aperto i lavori del C.N. "L'accordo tra Pdl e Partito
Democratico - ha aggiunto - si è realizzato anche su Federalismo, Rai,
Regolamenti per velocizzare il Parlamento, Lesioni costituzionali sul caso
Villari, contribuendo ad aggravare la crisi di un sistema democratico che
attua ormai riforme per decreto legge". Davanti a questo stato di cose, ha
proseguito il segretario , che ha ricordato di aver già chiesto un
nuovo incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e
aver saldato l'intesa con i partiti non presenti in Parlamento, attraverso il 'Comitato per la
Democrazia', "ci prepariamo alle primarie delle idee per radicarci sul
territorio in vista delle amministrative". "Riempiremo le grandi città con i
manifesti del Socialismo Europeo - ha concluso Nencini - e terremo entro
aprile una grande Conferenza Programmatica dei socialisti riformisti. Sul
piano elettorale ci presenteremo con il nostro simbolo e con le nostre
liste, mentre sul piano della battaglia politica quotidiana ci batteremo per
abbattere il Minotauro metà Pd metà Pdl con tutti i partiti che vorranno
unirsi a noi. Ma - ha poi aggiunto il
segretario - a conclusione della sua relazione in Cn - approviamo noi oggi l'odg Follini in materia di rapporti con Di Pietro, che è lontano dai disegni riformisti per il suo giustizialismo e per il suo radicalismo ideologico e saremo a sinistra con la nostra autonomia lavorando a un'alleanza tra riformisti dentro e fuori del Parlamento.

Il Consiglio Nazionale si è concluso con l'approvazione all'unanimità della relazione di

Riccardo Nencini e con l'approvazione dello Statuto del partito.