6 marzo 2010

Tommaso Minervini -CANDIDATO SOCIALISTA nella Lista SEL: "Perchè mi candido".


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su FACEBOOK Tutti insieme per Tommaso Minervini alla Regione Puglia.

Comitato elettorale Via Baccarini 86, Molfetta
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Si avvicina sempre di più il momento del voto per le regionali e i candidati si danno da fare per incontrare amici e sostenitori. Tra coloro che hanno deciso di confrontarsi con questa nuova tornata elettorale anche l'ex sindaco di Molfetta Tommaso Minervini (Educatore presso il carcere di Bari e Presidente della Federazione del PSI di Terra di Bari) sceso in campo nella lista Sinistra Ecologia Libertà di Nichi Vendola.


Come nasce la tua candidatura?Questa candidatura al consiglio regionale nasce dal lavoro iniziato sin dalla primavera 2008, quando dopo i confronti nella Costituente Socialista, proposi una prospettiva politica diversa da quella sino allora seguita dai socialisti, che era stata la sopravvivenza degli apparati. Infatti il primo congresso costituente del partito socialista, (prima SDI), giugno 2008, approvò all’unanimità una mia mozione unitaria, nominandomi presidente provinciale, che indicava la strada per una prospettiva unitaria di una sinistra moderna che portasse nel futuro, alle generazione dei giovani, i valori attuali delle varie culture della Sinistra del '900. Con la scissione prima dei DS (Mussi e Angius) e di Rifondazione poi, ci siamo ritrovati coi vari protagonisti della provincia, e nelle fasi nazionali, a costruire quella che poi nel 2009, col l’impegno forte di Nichi Vendola, divenne Sinistra e Libertà e, dopo il congresso dei Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà. Mi sono impegnato perché già nel 2009 i socialisti della provincia di Bari, unica in Puglia con Taranto, si presentassero alle elezioni Provinciali uniti in Sinistra e Libertà e Molfetta fu un banco di prova esemplare di unità tra i socialisti di Molfetta e compagni di varia derivazione post comunista e DS critici della fusione nel PD, sfiorando per una ciglia, l’elezione di Nicola Piergiovanni e riportando la percentuale più alta in Puglia per Vendola nelle elezioni europee.


E Molfetta?


Il fattore profondo che mi ha spinto ad accettare è stato però la considerazione di non chiudere nel silenzio la evoluzione di una cultura riformista a Molfetta che aveva avuto grandi maestri, da Salvemini a Finocchiaro a de Gennaro, per citarne alcuni. Ho accettato l’impegno per consegnare ai più giovani questa strada unitaria, concentrata sui problemi. E come prospettiva l’ambizione di contribuire, proprio dal Sud ad una Sinistra della modernità, quale fattore unitario di tutte le aree del mondo progressista. Ho accettato nel quadro della volontà di Nichi Vendola di potenziare il Consiglio Regionale con consiglieri con significative esperienze amministrative. Vedi le nuove candidature dell’ex sindaco di Bitonto, Ruvo, Andria e altri ancora. Oltre quelle consolidate che oggi si ripresentano. Ho accettato in questo spirito unitario e con la sollecitazione di quanti a Molfetta hanno la convinzione che la mia candidatura rafforzi Molfetta e le espressioni democratiche nel suo complesso, potenzia il ruolo della città con la Regione, migliora le opportunità per la città e la prospettiva di una robusta unità, non già di apparato, ma nei contenuti reali ai concreti problemi del territorio e della sua gente.


Sul piano programmatico quali sono i tuoi apporti specifici?


Oltre tale impegno politico, il mio contributo sarà di totale dedizione giornaliera e per tutti i giorni, come i molfettesi sanno. Principalmente, oltre alle problematiche della mia città, Molfetta , mi è stato chiesto di portare la mia esperienza verso le problematiche regionali sul Lavoro, con una nuova legislazione per i distretti industriali, che punti alla riduzione dei costi di produzione, all’innovazione tecnologica, legata alla formazione professionale giovanile ed al radicamento nei mercati esteri, con la salvaguardia ambientale e della qualità della vita, mettendo a valore i finanziamenti europei in modo da creare un concreto potenziamento del settore produttivo ed artigianale. Al potenziamento ed innovazione del servizio scuola e della ricerca in tutti i campi, particolarmente con applicazione nel settore produttivo e delle nuove tecniche di prevenzione della salute e dell’ambiente. Vorrei dedicarmi, inoltre, ai settori primari quali l’agricoltura e la pesca che hanno necessità di tutele nuove e di una legislazione di salvaguardia e di incentivazione. Oltre al mio settore professionale specifico, quello della prevenzione delle patologie sociali dei giovani. Insomma irrobustire ed unire il centro sinistra, rafforzare il ruolo di Molfetta nella Regione, riprendendo il tema principe della cultura in cui sono nato: il lavoro e la crescita dei saperi, con scuola, formazione e ricerca avanzata, per anticipare il futuro nei vari campi. Ma anche l’unico modo per mantenere in “casa” la produzione industriale, tecnologica ed artigianale di qualità. Peraltro esse sono di per sé, la migliore prevenzione e promozione della personalità dei giovani. Infine. Molfetta, al di là delle critiche politiche, ora tocca con mano la differenza tra chi come me si è dedicato a tempo pieno a servizio di tutta la città. Un tempo pieno che, se i cittadini lo vorranno, sarà a servizio completo della Regione Puglia. E Molfetta, così, potrà essere più forte e protagonista.




fonte :il fatto.it