15 aprile 2010

A trentanni dalla scompara di Pietro Nenni :"rinnovarsi o perire".


La Fondazione "Pietro Nenni" nel trentennale della scomparsa , commemora il grande leader socialista con una cerimonia che si terrà martedì 13 aprile 2010 alle ore 11, presso la Sala della Lupa della Camera dei deputati.
Alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, introdurranno il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini e il Presidente della Fondazione Camera Fausto Bertinotti.
La relazione sarà tenuta dal Presidente della Fondazione Pietro Nenni, Giuseppe Tamburrano.
Interverrano Gerardo Bianco, Rino Formica, Emanuele Macaluso, Mario Pirani.



"Oggi come non mai è necessario recuperare l’idea dell’impegno politico non solo come militanza, ma anche come missione: solo in questo modo potremo sostenere il processo democratico e rinsaldare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Ed in questo l’esempio di Pietro Nenni diventa fondamentale”. Lo ha affermato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, partecipando all’incontro organizzato dalla Fondazione della Camera dei Deputati per ricordare Pietro Nenni nel trentennale della scomparsa. “Il leader socialista – ha spiegato Fini - è stato uno dei padri fondatori della Repubblica italiana e ha contribuito all’affermazione delle istituzioni democratiche: per questo è doveroso rinnovarne la memoria a 30 anni dalla sua scomparsa. Il percorso umano di Nenni è centrale nella storia del socialismo italiano e nella parabola storica del 900, costellata da sogni, traguardi ma anche da errori e sconfitte, davanti alle quali Nenni non si è mai arreso. Non si è arreso al fascismo, preferendo la via dell’esilio e dell’opposizione politica; non si è arreso all’egemonia comunista nell’ambito della sinistra italiana, aprendo il dialogo con le forze cattoliche moderate”. “La densità politica di Nenni si coglie nel dato biografico, avendo partecipato a 70 anni della grande storia italiana del 900. Il primo incontro con la politica è avvenuto nei primi anni del 1900, quando esplose la questione sociale, per poi passare attraverso la dura prova delle Guerre mondiali e della dittatura. Nel suo ultimo discorso politico, l’uomo politico di Faenza esortò i Parlamentari a non rimanere indifferenti rispetto ai temi dello sviluppo, ristabilendo “i valori della libertà individuale ed il sentimento di appartenenza allo Stato”: parole che suonano oggi quanto mai moderne” ha concluso il Presidente della Camera. “Ricordare Nenni è un atto doveroso per il contributo che ha dato all’Italia e alla Repubblica. Viviamo oggi la lontananza da una storia dalla quale ci siamo separati e la vicinanza di una lezione che risulta ancora vitale – ha affermato il dalla Fondazione della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti – A trent’anni dalla sua scomparsa, conserviamo una forte sensazione per le caratteristiche umane e politiche di Nenni, la cui diversità, anche rispetto ai leader del tempo era assai evidente. A partire dalle sue origini modeste, che lo hanno sempre accompagnato nella sua azione politica”. “E proprio il primo contatto avuto con il mondo della politica, l’aver assistito ad alcune repressioni perpetuate dall'esercito ai danni degli operai, l’ha spinto a porsi dalla parte del proletariato – ha ricordato Bertinotti - Nenni ha sempre mostrato una forte maturità politica nello scontro che portò alla formazione della Repubblica, vivendo tutte le fasi e le forme dell’anti-fascismo con un impegno che lo ha costretto ad allontanarsi dall’Italia. Grande politico, ma anche grande comunicatore: Nenni ha vissuto nel giornalismo un aspetto fondamentale della sua militanza. Gli editoriali sull’ “Avanti” andrebbero studiati per capire l’idea di come un intervento giornalistico possa diventare strumento di crescita per gli stessi equilibri del partito, da parte di un uomo che ha sempre vissuto la politica come capacità di osservare e affrontare i problemi del Paese. Nenni ha affrontato la questione del potere a livello del Governo: un rapporto difficile e conflittuale nel suo perenne intento di difendere la democrazia. La sua storia è anche quella del partito socialista italiano, la passione di una vita mossa dalla leva delle ingiustizie cui bisogna ribellarsi”.


(13/04/2010 – ITL/ITNET)