3 ottobre 2010

I SOCIALISTI e la “BARI SICARIOSA ……” !


Di GIANVITO MASTROLEO

Vorrei aprire ed invitare i compagni ad una discussione, anche in vista degli appuntamenti che attendono il Partito, a partire dal Direttivo regionale che penso (spero!) si riunirà dopo il completamento degli organismi nazionali.
Epperò, il tempo passa “senza chiedere permesso a nessuno”, disse Nenni avviando i lavori di un Comitato Centrale in vista di altre elezioni anticipate.
La situazione politica incalza, infatti, e i socialisti (per pochi che siano e senza voce nel Parlamento) cose da dire ne hanno, e parecchie.
In questi giorni si sta facendo strame della gloriosa testata L’Avanti!, ad opera di un faccendiere al quale l’idea di dar vita con un éscamotage ad un giornale che di quello di Nenni ha solo l’assonanza fonetica (si chiama infatti Avanti) l’hanno data i socialisti che stanno con Berlusconi!
C’è una campagna in atto lanciata dal Partito e Mondoperaio: penso che dalla Puglia possano giungere migliaia di firme di adesione, e non solo da parte dei socialisti. Non sarà un caso che Emanuele MACALUSO sia fra i primi firmatari.
Lo scenario politico volge verso le elezioni anticipate, inutile illudersi.
Se per la sinistra questa sarà la sfida decisiva occorre mettere da parte tatticismi, opportunismi, personalismi.
O la sinistra, per vincere non per testimoniare, si mette in campo con una sua inedita convergenza (se non unità) o il Paese sarà consegnato alla miscela berlusc-leghismo per almeno un altro decennio.
In questa competizione i socialisti ci debbono essere comunque, non tanto per difendere un’identità, quanto per tutelare una cultura.
La Segreteria regionale del Partito opportunamente ha deciso di aprire un confronto con tutti i partiti della sinistra pugliese, per (ri)creare l’ambiente di collaborazione turbato, come è inevitabile, da elezioni e assetti regionali; decidendo che con SEL occorre stabilire un rapporto preferenziale ha tenuto conto, non meno giustamente, della specificità della situazione pugliese, dove i Consiglieri regionali socialisti sono stati eletti assieme a quelli di SEL, e dove Nichi Vendola ha il suo maggiore insediamento.
Giusto, anzi giustissimo.
Ciò detto, è necessario che il Partito affronti una articolata discussione sui temi nazionali e regionali; e con maggiore chiarezza anche un argomento che, direbbero i chimici, viene tenuto in sospensione (anche se non in tutta la Puglia).
Il PSI ha in corso la sua campagna di rinnovo, mentre SEL sta avviando il suo primo tesseramento per farne un Partito.
Da qualche parte si mormora che alcuni socialisti siano sollecitati a prendere la tessera di SEL: da opportunità (anche locali) o dal fascino di Nichi.
Se ne parli, liberamente e chiaramente, come sanno fare i socialisti, soprattutto quando in gioco è solo la politica, e se le perplessità riguardassero i rapporti del Partito con SEL e Vendola; e tenendo nel debito il suo ruolo nell’immediato futuro, con un pensiero rivolto anche alla nostra Puglia.
Ma sapendo: a) che nessun confronto sarebbe possibile spazio se le ragioni fossero di opportunismo, peggio di mero trasformismo, b) che in una libera discussione essere minoranza nel proprio partito, sarebbe assai più gratificante che ospite dove oggi appare difficile acclimatarsi.
Penso, infatti, che tutti dovremmo dedicare maggiore considerazione al messaggio che Vendola inviò al Congresso del PSI di Perugia nel quale, lealmente e senza rancore, prendeva atto che i tempi per fondere in un unico soggetto politico socialisti e compagni di varie esperienze (ex DS, ex Rifondazione ecc.) non sono ancora maturi, e riconosceva che i due partiti avrebbero potuto fare strada assieme, e in autonomia, senza ipotecare il futuro, aggiungerei.
Non credo, infatti, che convenga a nessuno compromettere i reciproci rapporti per un pugno di tessere: soprattutto considerando che la «migrazione» avverrebbe nella stessa area della sinistra, mentre per essere davvero utile la competizione dovrebbe orientarsi altrove.
Le questioni tra PSI e SEL, ma anche tra PSI e PD non sono poche: riguardano gli scenari nazionali, ma anche le politiche regionali.
Ci si sieda con pazienza ad un «tavolo» e le si affronti tutte, con la volontà di restituire ai Partiti la funzione che è loro propria: e fuori dal turbamento di «passaggi di campo» che sarebbero fastidiosi, e per tutti.
Infine ai socialisti, in particolare ai compagni di Bari, con grande serenità mi permetterei ricordare una bella poesia che Vittore Fiore scrisse, non un secolo fa!, ma nel 1987, perché «il passato – uso volentieri le parole di Vendola a Conversano (12 sett.) - è il terreno del discernimento, ciò che serve a distinguere ciò che è bene da ciò che male, ciò che serve a far emergere il bene e a far esorcizzare il male»:

COMPAGNI, CHI SIETE?

Ecco Inigo[1], lasciamo a Cursi
il battesimo dell’unità socialista
il blocco degli onesti, la grande Classe,
la nuova poesia in arrivo.
[…]
Non è chiaro cosa oggi è il cielo.
Compagni, chi siete?
Il colpo è duro. Più acuto il rimpianto
del Partito d’Azione, profumo lontano.
[…]
S’appresta, intanto, BARI sicariosa.
Ben arrivati, guardate il mare.
Avanti i soldi. Eppure eri una gran donna.
In un’ombra immensa di vittorie e di sconfitte
avanzano i legionari. O c’erano già?
Siamo noi i nuovi. Parleremo
di altre cose. Intanto basta col passato
coi vecchi maestri. Questo dicono.
[…]
Stringeranno il patto coi falsi
innovatori. Ma voi, compagni,
non perdete le speranze,
parlate alle coscienze,
ricominciate da capo.


[1] Trattasi di Inigo De Maria, un vecchio compagno già azionista, oggi 88enne che tuttora, con tutti i nostri auguri, segue la difficile vicenda del socialismo pugliese.