13 dicembre 2010

RIPRENDIAMO A PARLARE: innanzitutto fra noi!

di Gianvito Mastroleo

Piove sempre sul bagnato!

Nelle settimane in cui più urgente era il bisogno dei socialisti di parlarsi, in particolare per coloro per i quali la comunicazione “botta e risposta” (che non è un dialogo) via facebooK non è proprio il massimo, è mancato il luogo deputato: il Sito Web, al quale molti di noi sono affezionati, e non solo perché ci è più abituato, perché consente di aprire e di auspicare lo sviluppo di ragionamenti.
Ora il sito Web è riaperto, e finalmente possiamo tentare di riprendere a discutere: per stimolare, come spero, la discussione che avrebbe dovuto avvenire all’interno del PSI.
E alla quale vorrei invitare tutti coloro che hanno qualcosa da dire, ma anche, direi sopratutto, da contestare: perché non sia solo il luogo per i laudatores temporis acti.
Tanti compagni scrivono e “si scrivono” attraverso facebook: li inviterei (e non solo i pugliesi) a prendere in considerazione di ragionare anche attraverso http://www.partitosocialistapuglia.it/, che non significa automatica e formale adesione al Partito.
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Il Partito
I mesi che ci lasciamo alle spalle hanno riservato molti eventi che riguardano i socialisti, e non solo loro.
Dopo Perugia, tra Ferrara e Roma si sono concluse le operazioni congressuali con l’elezione degli Organismi di Partito.
Il PSI è ora nella pienezza delle sue funzioni; al punto da aver attivato in queste ultime ore una campagna di pubblicità. Il messaggio graficamente appare interessante; si tratta ora di dare contenuto e chiarezza politica.
I dirigenti nazionali sappiano che vi sono molte riserve che tocca innanzitutto a loro diradare.
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La crisi politica
Nel pieno della crisi che potrebbe aprirsi il 15 dicembre la sinistra tarda a darsi una soluzione unitaria, l’unica che chiuderebbe definitivamente i conti con il berlusconismo.
Ci saranno le primarie? I candidati saranno Bersani e Vendola? SEL farà parte, come ci auguriamo tutti, della coalizione della sinistra? Quali i suoi confini? Tutti (sinistra e moderati) contro uno (Berlusconi), o come?
Ad oggi il quadro è assai poco chiaro.
Il segretario del PSI Nencini qualche giorno fa ha dichiarato, il che è abbastanza ovvio, che il segretario del maggior partito della sinistra, il PD, è il candidato naturale.
Ma non ha tenuto conto che sulle primarie Vendola è già in movimento; che da qualche parte del PD non vengono escluse; che sarebbe errore fatale ripetere quanto accadde in Puglia nell’inverno 2009-2010.
Dunque, tutto è ancora possibile, e i socialisti non possono escludere nulla.
Nel Partito si sarebbe dovuto discutere di queste cose, per dare voce ai compagni, per ascoltarli, per non dare a nessuno occasione per sospettare del silenzio, peggio per favorire, piuttosto che per alleviare, il dissenso.
E’ dunque ora che gli organismi regionali e provinciali che presto saranno chiamati a Congresso per decidere del loro rinnovo riprendano a discutere sulla rappresentanza interna, innanzitutto partendo da tutto ciò.
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La Regione e i socialisti
Di quello che è accaduto e accade in Regione si cercherà di parlare in altra occasione; oggi conviene solo anticipare che:
- non può non preoccupare un Partito come il PSI, che affonda le sue più antiche radici nella cultura Istituzionale, che la Regione ormai appaia sempre più governata dalla sentenze della Magistratura, anche della Corte Costituzionale o addirittura della Autorità di garanzia. Non è positivo: per i socialisti le regole dello Stato di Diritto valgono sia quando si contesta il governo Berlusconi sia quando la sinistra è al governo.
- Si apprende or ora che questa mattina (8 dicembre) la Giunta Vendola approverà lo schema di Bilancio 2011 che a sua volta prevede tagli di risorse, e dunque scelte di rigore, ma si spera anche di sviluppo. Il documento passerà alle Commissioni, quindi al Consiglio.
- Potrebbe essere che i Consiglieri regionali socialisti impegnati nelle Commissioni nell’esame preventivo provochino un incontro collettivo nel Partito per discuterne?
- Sarebbe una novità molto interessante.

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Il Gruppo socialista
Da Organi di Informazione si è appreso del possibile malumore dei Consiglieri Regionali Socialisti eletti nelle liste comuni Socialisti - SEL, tale da prefigurare l’eventualità di un Gruppo autonomo.
Se ne discuta a carte scoperte: i compagni Consiglieri regionali non si rinchiudano nella loro turris eburna, ma colgano ogni occasione possibile per discuterne all’interno del Partito: avendo, reciprocamente, molto da raccontarsi anche sui temi regionali, sui quali il Partito potrebbe loro offrire argomenti di riflessione; il che rafforzerebbe anche la loro personale azione.
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Il PSI e SEL
S.E.L. per alcuni mesi è stato impegnato nel Congresso.
Vendola è stato acclamato leader nazionale, com’era previsto; Annalisa Pannarale è la segretaria regionale; sono stati eletti anche i segretari provinciali.
A tutti il più caloroso augurio dei socialisti, primo fra tutti a Nichi Vendola.
E però l’appuntamento congressuale di SEL non è stato neutro per i socialisti.
- Alcuni compagni, con lealtà, hanno ritenuto di non rinnovare la tessera al Partito ed hanno preso quella via; dispiace, ma la libertà di pensiero di ognuno, se di questo si tratta, merita rispetto.
- Molti compagni, con non poco coraggio e molta sofferenza, hanno resistito alle lusinghe e alle suggestioni tenuto conto del silenzio del Partito; anche se occorre domandarsi, fino a quando!
- Altri compagni hanno ipotizzato la possibilità di poter prendere la “doppia tessera”: cosa impossibile, trattandosi di due “partiti” (i socialisti presero la tessera del PSI e del Movimento dei radicali, ma in un contesto del tutto diverso, quando cioè i radicali erano sotto una fortissima pressione a causa delle battaglie sulle leggi sul divorzio e sull’aborto che il Psi fece proprie).
- Infine, compagni investiti di responsabilità dirigente hanno scoraggiato i socialisti dal prendere la tessera del loro partito per aderire a SEL: un’audacia, diciamo la verità, non solo un’inopportunità che ha creato non poco disorientamento in alcuni compagni, nei quali restano ormai non poche riserve.
Insomma, una grande confusione ha investito un povero, piccolo partito, forte solo di una grande storia, sul quale sarebbe ingeneroso infierire: da parte di tutti, dall’interno e dall’esterno.
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Personalmente ritengo che fra PSI e SEL– anche prescindendo dagli orientamenti romani – occorre avviare un rapporto proficuo, di leale collaborazione e non meno intensa competizione sulle idee: come deve accadere fra “diversi” destinati, un giorno più o meno lontano, ad incontrarsi per un’intesa più forte.
SEL è il partito del Governatore, e i socialisti pugliesi debbono tenerne conto; non meno di quanto tocchi ai primi, beneficiari delle molte (più che poche) migliaia di voti socialisti.
E’ un compito non facile, purchè si abbia la consapevolezza che la competizione potrebbe partire dalla necessità, avvertita ma spesso ignorata, che alla prassi di governo della Regione, che non è sufficiente definire semplicemente “di sinistra”, occorre imprimere quel connotato di “socialismo e di riformismo rivoluzionario”, sul quale avviare un processo di reciproca contaminazione, e con tutti i partner di governo.
La ricerca, tuttavia, andrebbe fatta prima e fuori dalle sedi istituzionali, attivando un luogo comune di approfondimento teorico e politico nel quale convergano i socialisti e SEL, ma anche altri compagni e amici della sinistra.
Del resto, non possono non interessare i socialisti, in particolare della Puglia, due affermazioni ascoltate al Congresso regionale di SEL:
- quella di Fratoianni (buona la sua relazione!) che definisce SEL “partito di transizione”;
- quella di Vendola che candida il neo-nato suo partito alla “guida della sinistra italiana”: per il che Nihi sa che non può commettere l’ingenuità di Veltroni, ma ha bisogno anche dei socialisti.
Nella crisi politica italiana, con la ristrutturazione che presto si avvierà, è legittimo pensare che neppure il PSI possa essere l’orizzonte futuro dove definitivamente possa ri-trovarsi l’intera cultura socialista italiana o pugliese.
E dunque anche il PSI potrebbe essere considerato di “transizione”: tuttavia appare indispensabile per chiunque voglia contribuire a fare della socialdemocrazia del XXI° secolo il riferimento culturale non della nostalgia ma delle istanze di progresso: come accade in molta parte del mondo!
Dunque è lecito proporre a tutti: pazienza e resistenza.
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Se così stanno le cose, ma se ne può e se ne deve discutere più approfonditamente vincendo qualche momento di disorientamento individuale e collettivo, il Partito si appresti ad una ampia discussione interna, prima di procedere al rinnovo dei suoi organismi; e colga l’occasione per far emergere compagni di tutte le generazione in grado di assicurare, con la passione di ciascuno che va assecondata e non repressa, un ampio processo di rinnovamento interno e di affrontare le sfide che verranno.
Forse, fra non più di una settimana!


Per concludere, forse anche per farsi perdonare
Mi rendo conto che il testo è molto lungo: forse per crisi da astinenza.
La materia anticipata è tanta, e ognuno dei punti accennati potrebbe provocare un ampio dibattito da parte di molti compagni.
Se sarà così sarà un bene, altrimenti sarà servito solo a tranquillizzare la propria coscienza.
Il che non è poco, con Salvemini che spesso invitava i socialisti a “provare a riprovare“, insegnando: fa quel che devi, accada quel che può!