23 giugno 2011

Un accorato appello - di Gianvito Mastroleo*


Cari compagni,

a molti mesi, ormai, dalla conclusione dei lavori del Congresso Regionale e dalla elezione degli organi non si riesce a insediare formalmente né il Direttivo, né l’Esecutivo, né gli Organi di garanzia, per far ripartire la vita del Partito.

Peraltro, in un momento assai delicato per il Paese e la Politica.

Prima le elezioni amministrative in genere (e non solo - anche se più marcatamente - l’elezione dei Sindaci di Milano e Napoli), poi il risultato dei Referendum un paio di settimane dopo, hanno sconvolto il quadro politico: dopo anni, per la prima volta la sinistra è realmente candidata a riconquistare la guida del paese e a farlo, consapevole la destra, raccogliendo la pesantissima eredità morale, economica, democratica che lascerà il berlusconismo.

E’ in atto ormai un ampio dibattito intorno alla politica e al ruolo dei Partiti; ma, soprattutto, si riprende a discutere sulla insostituibilità degli “organi intermedi” della democrazia e della rappresentanza.

Il saggio di Onofrio Romano, in verità ad alcuni di noi noto già dal 2009, ha dato il via ad una serie di dibattiti e di confronti la cui conclusione è quella della quale noi socialisti siamo stati sempre convinti: la insostituibilità dei Partiti, e la contestuale necessità della loro radicale rivisitazione, con il superamento della dimensione personalizzata della politica: un tema che anche personalmente mi ha visto molto impegnato negli ultimi anni.

Mentre intorno a noi tutto questo accade il Partito in sede regionale non riesce a partecipare a questa discussione, innanzitutto attraverso un confronto interno fra i compagni, ma anche con forze con le quali siamo chiamati a dialogare (PD, SEL).

Dopo il Congresso in Regione si è raggiunto l’obbiettivo sul quale i compagni avevano molto insistito, l’autonomia del Gruppo Socialista che molti noi vedevano come occasione soprattutto per il rilancio della politica socialista; un passo avanti che, tuttavia, non può essere fine a se stesso e che dovrebbe essere al servizio della “politica partecipata” per sconfiggere quella “personalizzata”, contro la quale s’è fatta qualche battaglia al nostro interno (spesso sconfitta!), che nessuno di noi vorrebbe riproporre.

E tuttavia, spesso le riunioni non si riescono a fissare sia per le difficoltà di convocazione, sia per la contestuale presenza dei lavori dell’Assemblea regionale.

Mi sono permesso di segnalare che i lavori del Comitato Centrale del vecchio PSI non tenevano conto dei lavori delle Camere, e affidava ai singoli Parlamentari l’onere di distribuire il loro tempo tra lavoro istituzionale e impegni di partito.

Personalmente, anche per la responsabilità che il Congresso intese affidarmi, avverto la urgente necessità di avviare nel Partito un approfondito dibattito su questi temi, ma in generale anche sulla prospettiva del PSI nei futuri scenari che da un giorno all’altro si potrebbero squadernare davanti al Paese, e rispetto ai quali, in particolare in Puglia, non dobbiamo lasciarci cogliere di sorpresa.

Rivolgo dunque un accorato appello a tutti i compagni, di qualunque responsabilità investiti, perché non solo io personalmente possa svolgere il mio compito (che peraltro non è affatto insostituibile!), ma soprattutto perché tutti i dirigenti socialisti possano dire quello che pensano.

Nonostante la mia scarsa attitudine a frequentare i Social network, incrocio siti come Garofano Giallo o il Melogranorosso (ma so che ce ne sono altri) dove si coglie a piene mani la grande voglia di Socialismo che c’è in alcuni giovani; addirittura ho ricevuto un invito da un giovane compagno di Monopoli che stimo molto (lui sì un grande internauta!) che mi invita per settembre a un “Congresso straordinario del PSI” a Genova. Qualche mese fa a Le Spezia c’è stato un “raduno” di socialisti che non potendo (o non volendo!!) parlare di Socialismo italiano, pur di parlarne, s’è rifugiato nel Socialismo europeo. So che spesso tutto ciò accade in forte polemica con il PSI, talvolta usando un armamentario vecchio, ma so anche che con queste forze occorre confrontarsi.

Vogliamo provare a intercettare questi pensieri, queste energie, questa gioventù di cui noi abbiamo tanto bisogno? O vogliamo accontentarci di un risultato, assolutamente minimale?

Ecco compagni, non so individuare con precisione a chi questo appello possa essere rivolto: esso è indirizzato a tutti coloro che hanno una minima possibilità di contribuire alle finalità che ho succintamente descritto.

Per ragioni sulle quali non mi dilungo non si terrà la riunione programmata per il 27 giugno; sentirò il Segretario Regionale nei prossimi giorni e gli proporrò una data nella settimana fra l’11 e il 15 luglio, alla quale per nessuna ragione intenderei venir meno.

Pensando al Partito e alla fragilità della sua strutturazione, sarebbe un assurdo che noi restassimo indietro e impreparati rispetto a posizioni che abbiamo sempre coerentemente sostenuto e alle quali – come sempre del resto – altri arrivano in ritardo: per quel tragico destino che ci insegue da sempre!

Un fraterno saluto a tutti.

Bari 21 giugno ’11

* Presidente Regionale del PSI