15 giugno 2012

LA SITUAZIONE E’ GRAVE. URGE PROVVEDERE

di Gianvito MASTROLEO
Presidente del Psi regionale di Puglia

Sarebbe grave colpa anche per me se al punto in cui siamo non dicessi ai Compagni tutti quello che penso sulla condizione del Partito in Puglia: con chiarezza massima, al solo scopo di provocare la ripresa di dibattito e uscire dal torpore e dall’inedia nella quale si appare condannati.

Un compagno che stimo molto mi ha inviato una mail nella quale scrive fra l’altro:

... Qui si respira un'aria di sconforto. Fra noi, parlo del gruppo dirigente dei pochi (ssimi) che hanno remato sino ad ora e che hanno permesso alla Federazione ed al Partito di (r)esistere politicamente senza aver avuto alcun riconoscimento, c'è l'idea di uno "sciogliete le righe" ed un disinteresse generale. C'è questa idea di Partito troppo "feudale" nei comportamenti, negli atteggiamenti e nei modi di fare che restano sin troppo incancreniti, oramai, per cambiare. Si vogliono dei "ruffiani" ad ogni costo ed è un atteggiamento che ….. non sopporto. C'è una irresponsabilità diffusa che lascia inorriditi (non so se Ti è stato riferito di chi sono le quasi esclusive responsabilità della nostra lista a ...)! ….. Allora mi chiedo, prima di abbandonare definitivamente tutto (io, insieme a molti altri): non sarebbe il caso di indire un'assemblea regionale prima dell'inizio dell'estate? Per parlare fra noi, anche per cantarcene quattro, per confrontarci... per essere, fare... i socialisti.....Ma, forse, si chiede troppo. Fraterni saluti: f.to xy

Anche se ho risposto, a lui e alle tante telefonate che mi giungono, che sono troppo “vecchio” per mettermi alla testa di “rivolte”, il dovere innanzitutto di vecchio militante che vede incombere, senza rassegnarsi, lo spettro della finale rinuncia all’utopia di una vita intera, la persistente inerzia degli Organi di partito mi obbliga ad intervenire pubblicamente, all’unico fine di suonare la diana, e segnalare che la situazione a me appare davvero grave.

Molti compagni mi telefonano allarmati perchè vedono imminente più che mai la fine del Partito in Puglia: fine che neppure il secondo assessore al Comune di Foggia, né lo strabiliante risultato dell’Assessore a Barletta, come ho segnalato a Lello Di Gioia, riuscirebbe a esorcizzare.

Dovrebbe far riflettere il risultato di Taranto dove, a fronte di una prospettiva del tutto diversa, portiamo a casa la rottura fra i socialisti e la mancata elezione del consigliere comunale, per concludere che le sorti del Partito in Puglia non possono essere affidate solo alle campagne elettorali dell'ultima ora, e neppure unicamente al pur importante ruolo degli “eletti”.

Occorre la Politica, e la costanza nel saperla coltivare.

In questo momento il dovere del gruppo dirigente è fare analisi serie e approfondite e trasmettere una forte dose di fiducia ai compagni: ai quali va detta la verità, anche sulle percentuali raggiunte in Puglia.

E con l’attenzione rivolta anche alla situazione nazionale, dove a me pare che le cose non vadano proprio bene.

Ho ricevuto oggi un "appello" di Nencini, il quale fra l'altro lancia una sottoscrizione di autofinanziamento: certo, faremo anche questo sacrificio, ma per che cosa?

Notavo qualche giorno fa, a mia volta in preda a un forte scoramento, che nello stesso giorno 30 maggio scorso accadevano due cose:

a) la Direzione nazionale del PSI (cui ho partecipato) vara un documento da molti compagni giudicato ambiguo e affrettato;

b) Critica sociale lancia la riunione di Milano (9-10 giugno), con un documento redatto da Formica, molto approfondito e ben motivato nella proposta.

Ognuno va per la sua strada, dunque, pur perseguendo lo stesso sostanziale obbiettivo: il "socialismo largo" di Formica e il "socialismo del futuro" di Nencini con un forte richiamo al socialismo europeo: un crocevia che si affolla sempre più, e nel quale confluiscono anche le componenti più "radicali" (Vendola in testa).

Mi domando come sia possibile che per avviare la costruzione di questa fase nuova (alla cui fine temo che altri possano arrivare prima di noi!) non si possa cominciare a far colloquiare i socialisti più vicini (che nei fatti, paradossalmente, sono i più lontani).

Ho letto attentamente documenti e preposte: e pur essendo possibile spaccare il capello in quattro, un'arte di cui siamo maestri!, non trovo differenze incolmabili.

Tempo fa avevo segnalato la necessità di promuovere un incontro personale tra Formica e Nencini: non se ne è fatto nulla e non per mia inattività, mentre le cose avanzano, ma nella loro negatività.

Naturalmente io posso fare la mia parte: ma occorre innanzitutto la volontà ferma di tutti i compagni – innanzitutto del gruppo dirigente – per invertire la tendenza.

Mesi fa avevo coltivato l’intenzione di promuovere un incontro fra socialisti dovunque sparsi, ma non se ne è fatto nulla (ancora una volta, non per mia inerzia!): temo, a questo punto, che lo stallo finisca per far disamorare fin-anche me!

Il primo segnale dovrebbe giungere CON URGENZA dalla Segreteria regionale (che DEVE distinguere fra quello che attiene alla vita della Regione e le esigenze giù generali del Partito) è che la sua vita non si esaurisce con e nella Istituzione regionale.

In questa sede posso preannunciare che se in tempi brevissimi ciò non sarà concordato con la Segreteria regionale, mi avvarrò della facoltà insita nella funzione (sia pure in sospensione, per le mie dimissioni) e convocherò la riunione del Direttivo regionale per avviare una fase di confronto a largo spettro sul Partito in Puglia e una riflessione contestuale a livello nazionale, senza prestarmi ad alcun ulteriore rinvio di analisi con varie scuse: le ferie, l'estate, gli stati generali ecc.

Sapendo che in queste condizioni una svolta, ormai improrogabile, potrebbe partire finanche il giorno di ferragosto!