8 novembre 2007

DA COMPAGNO A COMPAGNI. GIOVANI E NON. - di Claudio Novembre

Care compagne e cari compagni,

il Partito Socialista unico, rinnovato, europeo sta nascendo. Noi socialisti, noi socialisti che viviamo la politica e il senso civico dal basso, abbiamo di fronte a noi un compito difficile: riempire questa nuova storia di linfa vitale, partendo dalle fondamenta, dalle persone in carne ed ossa che incontriamo sui territori, con i problemi e le fatiche di ogni giorno.


Quella linfa vitale è densa dei valori che ci contraddistinguono da sempre, dagli albori della storia del movimento operaio e forse da ancora prima: la libertà e la giustizia sociale.


Amore per la libertà e tenacia combattiva per garantire condizioni di vita migliori per tutti. Per uomini e donne che possano vivere davvero una vita degna di essere vissuta.


Amore per la verità. Dicendo un no forte e sonoro ai falsi moralismi e alle false ipocrisie di ogni tempo. Dicendo no a ogni impostazione dogmatica della politica così come della vita.

Questo era il socialismo delle origini. Si chiamava utopico.


Questo sarà il socialismo del domani, o almeno così spero. Un socialismo dai tratti umani; un socialismo di popolo; un socialismo estremamente moderno, in sintonia con l’evoluzione delle società dei nostri tempi con tutte le contraddizioni che in esse sono presenti.


Un socialismo che è dalla parte di chi ha di meno: meno libertà, meno ricchezza, meno opportunità.
Un socialismo che è dalla parte di chi ha di più: più coraggio, più merito, più competenza.


Il nuovo Partito Socialista che sta nascendo, come si diceva negli anni Ottanta, dovrà essere e sarà il partito che interpreta al meglio, con più convinzione e con adeguate proposte riformatrici, la questione dei meriti e dei bisogni.


Il nuovo Partito Socialista deve essere il partito che rappresenta i meriti e i bisogni.


I nuovi meriti e i nuovi bisogni.

I meriti di chi studia, di chi vuole imparare, di chi scommette su se stesso, di chi ha coraggio e vuole rischiare davvero.


I bisogni di chi è fuori dal circuito di garanzie ormai obsolete, di chi vive il dramma della crescente esclusione e della crescente marginalizzazione sociale, di chi scivola sempre più verso condizioni di povertà, di chi cerca e ha difficoltà a trovare nuove sicurezze in una realtà profondamente trasformata rispetto a ieri.


Questa è la funzione dei socialisti. Parlare ai più, ai tanti che attraverso la nostra azione quotidiana e il nostro esempio concreto possano darci nuova fiducia.


Pochi ci seguiranno perché siamo socialisti e basta. Molti ci seguiranno e socialisti lo diventeranno se parliamo della società in cui viviamo.


Di cosa facciamo per dare un sostegno adeguato al reddito di giovani che passano da un lavoro flessibile ad un altro ancora più flessibile; di come cambiamo uno stato sociale per garantire nuove sicurezze ad una società che cambia velocemente; di quali strumenti pensiamo di adottare nelle università e sul mondo del lavoro per valorizzare il merito e combattere le sacche di grandi e piccoli privilegi; di quali scelte dobbiamo necessariamente mettere in campo per investire massicciamente in educazione, scuola pubblica, ricerca scientifica e innovazione tecnologica; di come vogliamo cambiare questo benedetto Sud di questo paese così bisognoso,ancora nel 2007, di infrastrutture importanti, di sostegno al rischio economico dei più dinamici e di una cultura della legalità nuova; di come dobbiamo lavorare per veder riconosciuti i diritti di ognuno ad essere persone libere sul posto di lavoro così come nella società, dalla sicurezza negli ambienti di lavoro al riconoscimento pieno del proprio orientamento sessuale; di come operiamo per liberare questo paese dalle mille caste e dalle migliaia di burocrazie che imprigionano la crescita e il dispiegarsi di energie positive nell’economia così come negli altri campi della vita sociale; di quali misure adoperiamo per aiutare le mamme di questo paese per migliorare i servizi sociali per l’infanzia.


Molti ci seguiranno se cercheremo di fare tutto questo con serietà.


Molti ci seguiranno, ancora, se cominciamo seriamente a costruire una nuova forma partito. Un partito più aperto e reticolare; un partito più connesso con la “società di individui” in cui viviamo: il partito che è anche associazione; il partito che è anche blog; il partito che è anche adesione on line; il partito che è anche club tematici.


Il partito che chiama sempre i propri aderenti a scegliere sui propri gruppi dirigenti e sui propri candidati a questa o a quella elezione.


Infine, il Partito Socialista avrà successo e lunga vita solo se sarà capace di guadagnarsi un pezzo di futuro. Solo se avrà il coraggio di esprimere una nuova leadership collettiva che dia visibilità e sostanza alla presenza delle nuove generazioni nella guida di questa nuova sfida e di questo nuovo processo.


Deve sentirsi forte in questo Partito Socialista la voce, il profilo, la sensibilità, il linguaggio, le idee degli under 30 e degli under 40.
I giovani compagni e i compagni giovani, senza rinchiudersi nelle inutili cerchie di movimenti o federazioni giovanili, che non servono a niente se non a marginalizzare e a farsi percepire come subalterni o come riserva indiana, devono assumere come propria la questione della leadership del nuovo Partito Socialista a tutti i livelli: locale, regionale e nazionale.


Da compagni, alla pari, all’interno della vita del costituendo Partito.


Ragioniamo tutti insieme non su cosa e come fare per costituire un nuovo movimento giovanile del Partito Socialista ma ragioniamo sul come adoperarci per costruire una giovane leadership collettiva per la sfida politica che per tutti noi si apre.


I giovani compagni e i compagni giovani, come me, devono lanciare una sfida al futuro. Dimostriamo che il nuovo Partito Socialista che andiamo a costruire può poggiare su gambe giovani e innovatrici che hanno molto da dire sull’avvenire di questo nostro amato Paese e che bene sanno interpretare i problemi e le grandi questioni che ci attendono.


Avanti, come sempre.

2 commenti:

  1. Durante gli ultimi 15 anni si è sentita la mancanza di un "qualcosa", un "qualcosa" che si occupasse dei bisogni dei ceti medio-bassi della popolazione. Questo "qualcosa" ha un nome: Partito Socialista.
    Ciò ha causato la perdita della fiducia della gente nelle istituzioni e nella politica, con conseguente allontanamento. Quindi, il nascente Partito Socialista si deve porre due obiettivi fondamentali affinchè sia davvero il partito nuovo che noi giovani vogliamo:
    1) riconquistare la fiducia della gente comune, attraverso una condivisione ed immedesimazione nelle loro esigenze;
    2) creare una macchina organizzativa larga, in cui non si hanno cumuli di cariche, altrimenti se si coprono più ruoli c'è il rischio di non svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro. I socialisti devono avere come obiettivo quello di svolgere nel migliore dei modi il ruolo che ricoprono.

    Riconquista della fiducia della gente e macchina organizzativa ad hoc, questi sono, secondo me, i primi obiettivi a cui il nascente Partito Socialista dovrebbe puntare.

    Giacomo Mileti (Costituente Socialista di Fasano)

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  2. Cari compagni,
    vi volevo informare che in settimana c'è un appuntamento:

    Nasce la Costituente Socialista




    Venerdi 16 novembre alle ore 17.00 ci sarà un incontro presso l’auditorium della chiesa "La Salette" di Fasano(BR) in cui si parlerà del ruolo dei giovani e del socialismo, dando uno sguardo alle prospettive future…
    Nostro ospite sarà il compagno Rino Formica.

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