17 dicembre 2007

Cari compagni, siamo nanetti? - di Mario Parisi

L’articolo di Lanfranco Turci pubblicato sul Riformista del 7 Dicembre scorso dal titolo “ Cari compagni non siamo nanetti” deve essere considerato come un campanello d’allarme, anche per i “toni alquanto bruschi e poco diplomatici” per superare la fase di stanca e di riflessione, o meglio di paura, che sembra caratterizzare, in questo momento delicato, l’azione politica dei promotori della Costituente Socialista.
Giustamente, a parere di Turci, la scelta del modello elettorale è, per la Costituente, una sfida prima di tutto a se stessa e quindi diventa pressante l’invito ad avere più coraggio, più ambizione, più innovazione nel lavoro quotidiano per l’affermarsi del nuovo progetto.
Personalmente sono convinto che, nel nostro intimo, ognuno di noi avverte le perplessità espresse da Lanfranco Turci e si pone la domanda se veramente siamo dei “nanetti” senza coraggio e speranza nel futuro e nella nostra azione.
Io non sono esperto di sistemi elettorali e non so dire quale sistema,fra quelli in discussione in questo particolare momento, proporzionale puro o corretto, maggioritario con o senza premio di maggioranza, sistema alla tedesca, alla francese con doppio turno o altra diavoleria diversamente denominata, possa essere più idoneo per agevolare l’affermarsi nell’elettorato del nuovo Partito Socialista.
Ciò che mi lascia alquanto perplesso, però, è il prolungato silenzio o l’incertezza dei nostri dirigenti nazionali nell’indicare il sistema elettorale più favorevole al nostro progetto politico e più idoneo per evitare, in ogni modo, il bipartitismo, questo si, vero pericolo, data la particolare situazione politica italiana, per l’affermarsi di una forza politica autonoma, indipendente dai blocchi contrapposti, autenticamente socialista e riformista secondo i principi del socialismo europeo.
E’ spontanea allora la domanda: siamo veramente dei “nanetti” che non sanno dove andare e cosa fare per mantenere fede all’entusiasmo, agli impegni e alle speranze dei mesi scorsi con il programma della Costituente ?
Io, da convinto socialista, penso di no! e nel mio intimo penso che nel nostro paese esiste lo spazio politico per l’affermarsi dei principi del socialismo liberale e riformista; in questo senso ritengo che l’accorato appello di Turci debba essere un campanello d’allarme per tutti noi, promotori o semplici aderenti della Costituente Socialista, con un forte richiamo all’impegno e alla determinazione nel lavoro quotidiano per superare tutte le difficoltà, e direi anche le diffidenze, che ci verranno poste soprattutto dagli amici del Pd otre che dalle altre forze politiche di destra e di sinistra.
E’ ovvio che lo spazio che noi vogliamo occupare nello scenario politico, e questo indubbiamente esiste fra l’equivoco e le incertezze del PD da una parte e l’equivoco massimalista della Sinistra Arcobaleno dall’altra, lo dobbiamo saper conquistare e difendere giorno dopo giorno per far intendere a tutti i cittadini che “i principi antichi e i programmi moderni” del socialismo riformista sono e devono essere il riferimento costante per la creazione di una società basata sulla libertà, sulla giustizia, sulla laicità, sulla libertà dal bisogno.
In questo senso penso che il nostro impegno, a livello locale, debba essere basato su azioni più concrete per la conoscenza e l’approfondimento delle varie tematiche che interessano la vita quotidiana delle nostre comunità.
Certo sono importanti le manifestazioni celebrative come quella recentemente organizzata con la “Costituente Day”, ma se vogliamo creare un partito con forte autonomia e caratterizzazione regionale e che abbia la necessaria incisività politica e organizzativa dobbiamo, da subito, individuare i problemi che maggiormente interessano lo sviluppo della nostra regione per trovare, in una nostra autonoma posizione, le soluzioni che riteniamo più giuste e idonee nell’interesse della collettività.
Nel suo intervento Giovanni Mastroleo ha individuato il problema della sanità e delle possibili conseguenze che il “buco” nella sanità comporta per il bilancio regionale; benissimo! è questo un argomento scottante ed attuale che comporta un approfondimento particolare e sul quale urge una presa di posizione da parte nostra. Ma sull’argomento, qual’è la posizione del gruppo consiliare socialista? i nostri consiglieri regionali sono d’accordo con la politica portata avanti in materia di sanità dall’Assessore Tedesco e dal Presidente Vendola?
Non è soltanto l’argomento sanità che noi dovremmo affrontare, ma è tutta la politica regionale che dovrebbe essere oggetto di una nostra particolare attenzione per approfondire tutte le cose che non vanno o, quantomeno, per conoscere le iniziative, i programmi, il parere della nostra rappresentanza politica sui vari argomenti in discussione.
Dovremmo così discutere, oltre che di sanità, anche delle politiche dello sviluppo e dell’occupazione, delle tematiche territoriali e ambientali, dei problemi della casa, dei servizi e delle infrastrutture, del costo della politica in genere e di tanti e tanti altri argomenti che meritano la nostra attenzione.
E lo stesso discorso vale per il comune capoluogo e per la provincia dove pure esiste una rappresentanza politica socialista e dove nessuno di noi, e parlo di noi tutti socialisti della Costituente, sa quali programmi e quale politica viene portata avanti.E’ ora, cari compagni, di far sentire la nostra voce e di far capire a tutti i nostri dirigenti e ai nostri rappresentanti nelle istituzioni che la Costituente vuol dire anche questo: cambiare modo di fare politica per assicurare e garantire la partecipazione di tutti! E’questo il socialismo dei cittadini che vogliamo!

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