16 dicembre 2007

La civiltà dei diritti - Intervento di Introna al Costituente day

La civiltà dei diritti. E’ questo il tema della nostra Costituente day ed è di questo che voglio parlare a tutti voi. Senza preamboli. Senza giri di parole.
Una civiltà, finalmente fondata sui diritti, espressione di una società avveduta e consapevole da contrapporre a quella del potere.

Potere: una parola, che usata nella sua accezione corretta vuol dire facoltà di agire in attività pubbliche. E, dunque, facoltà di operare per il bene comune ed in questo caso di agire affinché tutti siano messi in condizione di vedere tutelati i propri diritti: diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione, diritto alla salute, diritto di cittadinanza, diritti civili.

Non più tardi di pochi giorni fa, a Bari nella nostra città, un altro giovane ritenuto omosessuale è stato aggredito e “punito” per ciò che da alcuni viene stigmatizzata come una diversità, ed un padre, a Milano, ha ucciso il figlio gay. La solidarietà ha ceduto il posto a comportamenti razziali, l’intelligenza al più bieco istinto primordiale. Scelte di vita che devono rimanere esclusivo diritto della persona umana diventano il pretesto per sfogare rabbia e aggressività e l’altro uomo si erge a giudice dei comportamenti sessuali e privati di un suo simile facendosi tutore di un sistema, di un ordine, non percepito -come dovrebbe essere- in continuo divenire, ma, al contrario sempre uguale a se stesso. Non è giusto, non va bene e non solo nei confronti del malcapitato o della malcapitata che ne sono vittime.

E’ sinonimo di un malessere che serpeggia, di una rivolta dal basso che potrebbe diventare incontenibile. Ed ecco, la violenza negli stadi, la protesta dei no global, la criminalità a vari livelli, il bullismo, le crociate verso chi è considerato diverso.
Oggi, come ieri siamo di fronte ai diritti negati.

Certo, le condizioni sono cambiate rispetto a qualche lustro fa, ma non sono meno drammatiche. Ora, non sono più i nostri braccianti agricoli ad essere affamati e sfruttati, come ai primi del Novecento. Lo sono però gli immigrati. Lo sono anche i nostri giovani, che però, non sono più analfabeti e ignoranti come i nostri nonni anzi, pur essendo sempre più colti, preparati e specializzati, sono ugualmente costretti a lasciare le loro famiglie, le loro città alla ricerca di un lavoro, di una occupazione dignitosa.

La condizione femminile, grazie alle battaglie portate avanti dal Partito Socialista, è radicalmente mutata anche se non del tutto risolta perché, ancora oggi, la donna vive difficoltà oggettive.
E potrei elencare molte altre riforme del passato: per fare un esempio, la legge sul divorzio, quella sull’aborto, espressioni di un Socialismo laico e riformista sopito, si, ma mai dimenticato.
Tutte riforme che hanno attraversato gli anni di piombo, quelli delle brigate rosse, culminati nell’assassinio di Aldo Moro.

Oggi il terrorismo ha sostituito le BR e la violenza, a tutti i livelli, ha cominciato a prendere il sopravvento.
Che cosa, dunque, non ha funzionato in questa nostra società civile? In che cosa la politica ha fallito? Dove abbiamo sbagliato?
E’ mancata, a mio parere -in primo luogo- l’analisi dei bisogni e, dunque, sono venuti meno i presupposti per offrire risposte forti e chiare.

La gente chiede soluzioni, chiede giustizia, chiede meritocrazia, chiede un letto e non una branda di fortuna parcheggiata, per giorni, nei corridoi di un ospedale.
Chiede occupazione per se e per i propri figli, condannati -se va bene- ad un precariato senza fine. Chiede formazione, presupposto indispensabile al lavoro. Chiede, in una parola, un Welfare sostenibile e condiviso.
A tutto questo come risponde la politica?

La geografia politica italiana che in questo momento si offre ai nostri occhi è un PD frutto di un compromesso tra un partito post comunista come i DS ed un partito cattolico come la Margherita che, francamente, non ritengo possa riuscire ad acquistare grande peso specifico sugli scenari internazionali, non fosse altro per il fatto che i due soggetti politici che lo compongono hanno -ognuno a suo modo- espresso solo debolezze.

La conseguenza di questo matrimonio non può che essere la nascita di un gigante dai piedi d’argilla. Nella politica dei cantieri messa in atto dall’Unione di centrosinistra, la “Cosa Rossa” (ovvero il soggetto unitario della sinistra), non può rappresentare da sola una alternativa, ne la panacea. Tra l’altro, questo nuovo costituendo soggetto politico nasce già con dissapori all’interno ed in un clima teso che ha portato qualche giorno fa ad un pesante scontro sul Welfare. Presupposti che non dicono niente di buono.

Su tutto, non bisogna sottovalutare le difficoltà che in questo momento sta attraverso il Governo Prodi, all’interno del quale non mancano malumori e -consentitemi- anche contraddizioni.

A fare da contraltare al PD, quel network mediatico tutto privato che è Forza Italia e quell’ipotetico, quanto improbabile “Partito del Popolo”, patetico quanto chiaro tentativo inventato da Berlusconi per camuffare il pesante insuccesso per la mancata o, meglio, fallita spallata al governo di Centrosinistra. Le reazioni dei suoi alleati, a questo proposito, sono sotto gli occhi di tutti, basta leggere i giornali.

Lo scenario che si prospetta alla società civile non è dei più felici, perché se il PD si avvia a diventare un partito stile prima repubblica pieno di “spifferi e correnti”, le prospettive che si profilano nell’opposizione non promettono niente di buono.
Come si dice, se uno piange, l’altro non ride.

In tutto questo, nessuno dei due poli –di sinistra o di destra- ha costruito quel raccordo indispensabile con la società civile.
Allora, ancora una volta, come accade ormai da troppo tempo, cittadini e potere politico continueranno a parlare linguaggi diversi. Questo non potrà che portare incertezza per il futuro.

Acquista, dunque, una valenza particolare il ruolo che può svolgere il Partito Socialista, che ribadiamo dovrà avere una chiara indentità: Europeo, Riformista e Laico -come vuole la nostra tradizione- ma nello stesso tempo, nuovo, moderno, aperto.

Aperto ai nuovi bisogni della società civile. Non posso non citare l’impegno profuso dal partito riguardo i Dico ed i Pax e, infatti, sono ormai 30 i Comuni italiani -tra questi mi piace citare il Comune di Bari- che hanno istituito il registro delle unioni di fatto che riguardano anche le coppie omosessuali. Ma voglio ricordare anche la moratoria sulla pene di morte, un successo di civiltà che ha visto, anche questa volta, i socialisti protagonisti e in prima linea, così come li ha visti per promuovere e sostenere le politiche giovanili.
Ecco perché, alla deriva compromissoria del PD, del quale, nell’Unione di Centrosinistra ribadisco saremo e continueremo, comunque, ad essere alleati, abbiamo risposto con il rilancio del dialogo con tutta l’area della diaspora Socialista, attraverso la quale abbiamo avviato un processo aperto a tutte quelle componenti progressiste, riformiste ed europee, che auspicano con forza il cambiamento.

Il cambiamento: è questa la linea che abbiamo adottato in Puglia.
Siamo stati, forse, i primi in Italia a realizzare intese, patti, Gruppi unitari tra i Socialisti dello SDI, del Nuovo P.S.I., de “I Socialisti”, con i Socialisti Autonomisti e con quanti, provenienti dall’esperienza politica e culturale del P.S.I. e del P.S.D.I., hanno saputo resistere e respingere i suadenti richiami del Partito Democratico.

Queste nostre famiglie Socialiste con i Compagni provenienti dai Democratici di Sinistra che si riconoscono nelle posizioni del Sen. Gavino Angius e dell’On. Franco Grillino e con gli uomini e le donne che dal Partito della Margherita hanno seguito la coraggiosa e laicissima On. Cinzia Dato, tutti insieme ribadisco, stiamo realizzando in Puglia, accomunati dalla stessa tensione ideale e dalle identiche scelte programmate il

PARTITO SOCIALISTA

Il nostro è un coraggioso percorso verso il cambiamento; è una sfida che lanciamo innanzitutto a noi stessi. Nella Storia Italiana i Socialisti hanno sempre vinto le loro sfide e -ne sono certo- con l’impegno e la determinazione di tutti quanti noi, Compagne e Compagni, pure questa volta sapremo vincere la sfida del cambiamento!


Un cambiamento che nella tradizione socialista troverebbe solide fondamenta, le stesse che hanno segnato ogni momento della emancipazione civile, sociale ed economica degli ultimi 100 anni della storia italiana.

Il Partito Socialista che vogliamo e stiamo costruendo deve continuare, dunque, a percorrere questa strada, con obiettivi diversi -questo sì- adeguandoci ai mutamenti ed accostandoci ai bisogni della gente con risposte chiare ed efficienti.

A questo proposito, non posso non ricordare, anche per il ruolo che ne rivesto all’interno, ciò che la Regione Puglia ha messo in campo in questi anni di governo Vendola per promuovere quella società dei diritti che noi Socialisti auspichiamo.

Intanto, ha sancito il valore della partecipazione all’interno dei complessi processi di definizione delle politiche regionali, partendo dal presupposto che è doveroso ampliare gli spazi della democrazia e moltiplicare il pluralismo. Pertanto, ha predisposto un testo di legge sulla trasparenza per dare a tutti l’opportunità di conoscere le decisioni pubbliche e per favorire la partecipazione responsabile dei cittadini all’attività politica e amministrativa.

Ancora, ha dato vita a politiche giovanili -una per tutte, Bollenti Spiriti- per favorire il protagonismo dei giovani considerati come risorse da valorizzare per lo sviluppo reale del territorio, per bloccare la umiliante condizione che condanna i nostri figli ad essere i nuovi migranti.

Ma, il governo Vendola non ha dimenticato nemmeno la salute. Pertanto, ha istituito l’Audit Civico che consiste in una campagna di ascolto e partecipazione dei cittadini finalizzata a migliorare i servizi per la salute, in preparazione dell’ormai, non più rinviabile, approvazione del Nuovo Piano Regionale della Salute.
Nella civiltà dei diritti che i Socialisti vogliono rendere effettiva, fedeli alla loro tradizione, vi è quello di mettere a disposizione di tutti, un Sistema Sanitario che garantisca -secondo le conoscenze scientifiche disponibili- il mantenimento, il miglioramento e il recupero dello stato di salute delle persone affinché esse possano svolgere una vita lavorativa, famigliare e sociale nel miglior modo possibile.

Occorre ammettere, con il linguaggio della verità, che si ha la sensazione che talora questa tutela del diritto sia in Puglia più virtuale che reale.

Gli squilibri del sistema sanitario per ritardi storici e recenti si avvertono in tutto il loro spessore e vanno superati secondo il programma del “New Deal della Salute”, che il Ministro Livia Turco ha concordato con le Regioni Italiane.

Siamo giustamente preoccupati per i recenti ritardi e, per questo, ci sentiamo impegnati a porre le condizioni che consentano di aprire in Puglia una urgente ed ampia consultazione del Nuovo Piano della Salute.

Non possiamo chiedere sacrifici economici ai pugliesi se non finalizziamo gli eventuali “aggravi fiscali” al superamento degli squilibri del sistema.
Non c’è più tempo!

Dobbiamo, da subito, porre mano senza incertezze e senza non più ingiustificabili rinvii alla riqualificazione del complesso Sistema Sanitario regionale con una azione, con scelte forti, determinate e mirate alla eliminazione di sprechi e inefficienze.



Tanto premesso, prima di concludere su questo “sensibile” tema
-che sarà ripreso dalla comunicazione di Nicola Rosato- mi preme affermare che se il Governo regionale per sanare il deficit accumulato dal Settore Sanità dovesse obbligatoriamente far ricorso alla leva della fiscalità aggiuntiva, a questo potrà procedersi con la preventiva salvaguardia e tutela delle fasce dei lavoratori più deboli.

In siffatta, malaugurata, situazione non possiamo non essere giustamente preoccupati per le fasce di reddito tra i 28 mila ed i 35 mila euro annui, che com’è noto, raccolgono il mondo del lavoro, i dipendenti delle piccole e medie imprese, gli impiegati.

Questi lavoratori, per i Socialisti meritano totale tutela e, pertanto, ove si decidesse di agire sulle aliquote dell’I.R.P.E.F., queste fasce di reddito dovranno, necessariamente, essere rispettate, salvaguardate e non toccate!

Inoltre, la Regione Puglia ha aderito e sostenuto la “Carovana Antimafie” e cioè, l’azione intrapresa a livello nazionale per contrastare i fenomeni dell’illegalità diffusa.

Questo e non solo l’impegno regionale sostenuto con forza anche e soprattutto dai Socialisti profondamente convinti che solo partendo dai cittadini si potrà dare un senso alla politica e più speranza nella possibilità di migliorare la qualità della vita per tutti.

Noi Socialisti continueremo a portare il nostro più convinto sostegno a tutte quelle politiche che possano trasformare i governi in “palazzi di vetro”. Lo abbiamo sempre fatto, continueremo a farlo ancor più oggi. Perché la civiltà dei diritti è sempre stata la base, il punto di partenza di ogni nostro programma politico.

Questo pomeriggio approfondiremo insieme ad illustri compagni i temi più cari al Socialismo: Europa, Mediterraneo e cooperazione, il diritto alla salute, ricerca, formazione, lavoro.

Un particolare grazie per la loro preziosa collaborazione e partecipazione che, in maniera autorevole, qualifica il nostro convegno, devo rivolgere a Giuliana Trisorio Liuzzi, alla giovane e combattiva Maria Santoro, a Giovanni Dotoli, Luciano Garofano e Nicola Rosato.

Un ringraziamento particolare con la preghiera di accogliere a nome di tutti noi le nostre scuse per l’involontario disguido al Prof. Lelio Barbiera.

Saranno queste nostre Compagne e questi nostri Compagni, con le loro dotte comunicazioni a dare una lettura del nuovo e rinnovato impegno Socialista per costruire una moderna, equa e solidale “Civiltà dei Diritti”.

Con questa nostra manifestazione che, come sapete, stiamo svolgendo in tutto il territorio regionale, -ieri a Foggia e Lecce- oggi anche a Brindisi e per la B.A.T a Barletta, avviamo ufficialmente in Puglia la campagna di tesseramento e adesione al “Partito Socialista”.

Il nostro tesseramento sarà svolto, in modo innovativo, con regole nuove e fortemente trasparenti, per realizzare un partito dove ad una tessera corrisponda un iscritto convinto, consapevole e motivato.

Ciascuno di noi provvederà a rinnovare il proprio patto di adesione e di militanza attiva compilando il bollettino di c/c postale n. 85487338 intestato al Comitato Promotore Nazionale per Costituendo Partito Socialista, versando la somma di €. 30,00 (Trenta).
Per i giovani tra i 16 ed i 21 anni il costo della tessera e di €. 20,00 (Venti).

Al Comitato regionale sarà ristornata la somma di €. 9,00 (Nove), che sarà ripartita assegnando €. 3,00 (tre) ai Comitati provinciali e €. 3,00 (tre) alle Sezioni territoriali.

La campagna di adesione si concluderà, il 31 gennaio 2008 e tutti gli iscritti costituiranno la base degli aventi diritto al voto per il Congresso Costituente, che si svolgerà a fine gennaio 2008.

Saluto e ringrazio il compagno Grillini per aver accettato l’invito ad essere con noi in questa sera; a tutti è noto il suo impegno politico e le sue battaglie per i diritti civili.

A Grillini chiediamo di continuare in questa sua apprezzatissima e qualificata azione politica in favore di temi sui quali la sensibilità socialista è stata da sempre molto alta. Chiediamo di mettere a disposizione del “Nuovo Socialismo”, la sua lunga e appassionata militanza per consentirci di realizzare in Italia, in Puglia, nelle nostre città una società connotata da un’alta e condivisa “Civiltà dei Diritti”.

Grazie, Compagne e Compagni per quanto insieme vorremo, potremo e sapremo fare per dare dalla Puglia, laica, riformista ed europea una forte spinta, un grande e appassionato contributo per l’affermazione di un grande, autorevole e moderno “PARTITO SOCIALISTA”.

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