6 aprile 2008

LA STORIA CI LEGITTIMA

Le hanno tentate tutte pur di annientarci, farci scomparire dalla scena politica italiana. Prima escludendoci dal Pd che doveva correre da solo e invece ha imbarcato l’ex pm giustizialista Antonio Di Pietro e gli amici radicali; poi invitando gli elettori italiani, tramite giornali e televisioni, di non sprecare i voti nei nostri confronti. Alla fine non ci sono riusciti. La conferma ci giunge dai sondaggi elettorali, quello dell’Istituto Crespi che ci assegna il 4 per cento, quella percentuale che ci consentirà di essere presente in parlamento nella prossima legislatura.
Veltrusconi e company non hanno capito che essere socialista è un merito e non un disonore. Mai come questa volta i compagni socialisti hanno riscoperto l’orgoglio, coagulandosi per vincere.
Non dobbiamo vincere soltanto per avere una presenza nel parlamento della Repubblica, ma dobbiamo dimostrare a quelli che ci volevano far fuori che i socialisti in Italia, in Europa e nel mondo sono sempre esistiti ed esisteranno.
L’Italia, mai come in questo momento, ha bisogno di una forza socialista, di quegli uomini e quelle donne che vogliono continuare a seminare sul solco tracciato da Nenni, Pertini e il nostro conterraneo Di Vagno. La questione Meridionale, fateci caso, è sparita completamente dall’agenda politica non solo di destra, ma quello che spaventa anche da quella di sinistra. In Italia la povertà aumenta e giovani sono sempre più precari. Si dice che è lo scotto della globalizzazione. Falso! Una politica sociale si può e si deve fare. Quella politica che Pietro Nenni è riuscita a fare negli anni sessanta quando la Dc imperava.
Qualcuno ci potrà dire: “E voi dove eravate finora?”. E’ vero avevamo una nostra presenza nel governo di centro sinistra guidato da Prodi. Ma siamo stati fagocitati da quanti dicevano si al tavolo delle decisioni e poi scendevano in piazza per sconfessare quanto qualche ora prima avevano concordato. Questo tipo di politica non è nostra né tantomeno possiamo accettarla.
Noi siamo quelli che asseriamo che pagare tutti per pagare meno, è bello. Sono convinto che il vero equilibrio economico-finanziario si ottiene gestendo nel migliore dei modi la politica fiscale negli enti locali, dove il primo e unico obiettivo è quello di fare una seria, accurata e incisiva lotta all’evasione, ma nel contempo gestire gli enti con oculatezza e senza sperperare risorse. Sono altresì convinto che se la macchina amministrativa funziona senza perdere colpi e impegnata al raggiungimento degli obiettivi, anche il personale sarà più motivato. Un voto a noi socialisti il 13 e 14 aprile non è un voto sprecato, anzi è un incentivo a migliorare un Paese in declino.

Tommaso Montefusco

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