22 aprile 2008

Alea Iacta Est ! - di Carlo Pinto

Dopo oltre un secolo i Socialisti sono stati espulsi dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica e insieme all’intera Sinistra diventano extraparlamentari.

Non sono stati né i militari, né i magistrati, né i vescovi.

No! Molto peggio!
Sono stati espulsi dagli elettori Italiani.

Tutto è iniziato quando la “libera” stampa e le “libere” televisioni pubbliche e private non hanno resistito alla pressione dei potentati economici e finanziari e hanno manipolato la politica, rinunciando al loro ruolo di garanti della libera informazione, con un vero e proprio bombardamento mediatico durato 18 mesi per imporre agli Italiani Veltroni ed il PD.

In alternativa Boselli lanciava al congresso dello SDI la Costituente Socialista aperta a tutti i Partiti e a quanti si richiamavano al Socialismo Europeo.

La iniziale attenzione mostrata da Caldarola, Angius e Mussi a questo processo ha preoccupato Veltroni e Bettini.



La “libera” stampa e le “libere” televisioni pubbliche, al servizio del progetto PD, hanno privato gli Italiani di qualunque informazione sulla Costituente Socialista che pur timidamente andava avanti.

Per un po’ hanno sponsorizzato, quale unico concorrente a sinistra del PD, Bertinotti offrendogli ogni spazio nei programmi politici al solo scopo di sottolineare il moderatismo centrista del PD e con l’avvio della campagna elettorale anche lui è stato opportunamente oscurato.

Il vituperato “porcellum” è stato efficacemente utilizzato per trasformare le elezioni politiche del 2008 in un referendum tra Veltroni e Berlusconi.

Il PD del signor Veltroni, geneticamente portatore di sindromi egemoniche, non ha saputo resistere alla tentazione di cannibalizzare i Partiti dell’ex Unione, invitando per l’intero periodo elettorale gli Italiani a votare solo per lui o in alternativa per Berlusconi.

Stessa proposta veniva estesa all’elettorato da Berlusconi che invitava a votare o per se o per Veltroni.

Malgrado una campagna pubblicitaria che non ha precedenti nella storia della Repubblica, Veltroni per confermare al PD i soli voti del 2006 di DS, Margherita e Radicali ha ritenuto di dover distruggere l’intera sinistra e come abbondantemente previsto, ha fatto incredibili regali a Berlusconi:

- il governo del Paese senza una opposizione di sinistra;

- l’assicurata collaborazione del PD per le riforme istituzionali;

- l’unica opposizione, peraltro costruttiva dell’UDC;

- l’IdV dichiaratamente disposta a votare, se necessario, anche a favore di Berlusconi.

Vittime passive di tale infamia sono stati i Socialisti e la Sinistra l’Arcobaleno. È loro la responsabilità di non aver compreso la gravità della crisi politica, economica e sociale del Paese. Partito Socialista e Sinistra l’Arcobaleno si sono affidati a meri calcoli quantitativi peraltro errati, e hanno rinunciato a contrastare nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni il progetto egemonico di Veltroni. Si sono così esclusi dal concorrere al governo dell’Italia.

La campagna mediatica sul voto utile ha distrutto la sinistra, ma l’inutilità del voto a sinistra è la conseguenza del non avere tentato di arginare, nei territori in cui si governa insieme, l’esplicito progetto bipartitico di Veltroni.

Mentre il PD si mangiava l’intera Sinistra, la Sinistra l’Arcobaleno ignara e sicura di se abbandonava il suo popolo e le piazze inseguendo in televisione PD e PdL.

Il Partito Socialista “mai nato” fino all’ultimo istante utile per la presentazione delle liste, ha frequentato le sacrestie del PD sperando nell’apparentamento, fidando sulla gratitudine di Prodi ma dimentico dell’antica ostilità di Veltroni già manifestata attraverso l’Unità nei primi anni “90”.

Per i Socialisti Pugliesi una campagna elettorale senza Partito, convinti di una inevitabile sconfitta, con i rappresentanti nelle istituzioni e nei governi locali protesi a risparmiarsi per non indispettire il PD attuale alleato nei governi locali e futuro possibile canale per eventuali personali sistemazioni. Volutamente senza Partito e senza interessi diretti immediati, hanno rinunciato ad impegnarsi nella faticosa ricerca di nuovi necessari consensi.

I dirigenti provinciali e regionali messi in standby e privi dei mezzi necessari per le iniziative politiche hanno potuto fare una campagna elettorale solo all’interno del Partito.

I Socialisti Pugliesi si sono proposti all’elettorato in presenza:

- di un giudizio generalmente negativo sul governo Prodi;

- di una costituente Socialista mai davvero realizzata;

- di un programma politico vecchio;

- dell’invito di Veltroni, Berlusconi al voto utile;

ma in assenza:

- di una direzione politica regionale;

- di energie disponibili;

- di ambizioni collettive e personali.

Come si poteva evitare la catastrofe?

Apprendiamo delle inutili dimissioni di Boselli da Segretario Nazionale del Partito Socialista che non c’è e non ci aspettiamo le dimissioni di presunti dirigenti.

Resta il fatto che oggi, a risultati certi, il Socialismo Italiano segna la pagina più nera della propria storia e bisogna trarne le dovute conseguenze.

Nel Parlamento Italiano non c’è più né la sinistra antagonista né la sinistra riformista.

L’ingenuo Veltroni, caricato quotidianamente per oltre un anno dalla stampa amica e dalle televisioni pubbliche e private, si è illuso di poter ripetere da solo in Italia il miracolo spagnolo.

Ha tentato di imporre in Italia e in Europa il modello Statunitense, con il risultato di arrecare danni irreparabili alla sinistra e di consegnare a Berlusconi il futuro dell’Italia e delle giovani generazioni. Sognava di essere Obama e Zapatero e di conquistare il governo del Paese ma nella realtà ha solo facilitato Berlusconi distruggendo l’intera Sinistra Italiana.

La campagna elettorale è stata interamente segnata dal leaderismo o peggio dal nazionalismo e dal separatismo in cui sono emersi chiari segnali di difesa dei privilegi a danno delle aree del bisogno.

Abbiamo perso l’appuntamento con il futuro, la vera sconfitta è stata l’Europa, totalmente assente dai programmi di Berlusconi e di Veltroni. Il governo sarà affidato ad una coalizione grandemente Euro-scettica.

Tocca a coloro che ancora credono nei valori del Socialismo riformista riflettere sulle reali possibilità in Italia, di riproporre, in chiave moderna, la Socialdemocrazia Europea.

Tocca a loro valutare quali possibilità concrete ci siano per competere con, o contro il PD sulla strada del progresso civile, economico, e sociale.

Se se ne verificherà la concretezza si dovrà subito procedere alla costruzione di un nuovo gruppo dirigente aperto a tutta la Sinistra che voglia essere Europa, riconoscendosi nella moderna Socialdemocrazia Europea.

Carlo Pinto


N.B. A livello personale propongo che il coordinamento regionale pugliese della Costituente Socialista, anche in previsione del Congresso Nazionale che sarà celebrato il 07/06/2008, venga convocato non oltre la settimana successiva ai ballottaggi per una prima analisi politica del voto e per determinare il calendario degli impegni successivi.

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