26 giugno 2008

Sintesi documento congressuale



Il Socialismo pugliese si fa “lievito”!

Il voto 2008
Il risultato elettorale ha, con chiarezza non discutibile, definitivamente:

a) dichiarato conclusa l’esperienza di “centro sinistra” come mera sommatoria di tante entità politiche, anche minime;
b) fatto emergere la chiara e netta volontà popolare per alleanze politiche coese, anzi unitarie;
c) la irreversibile sconfitta delle organizzazioni del partito socialista e della sinistra nel suo complesso, come venutesi a determinare con le convulsioni terminali di fine secolo.
d) L’esigenza della nascita del nuovo secolo politico per la sinistra progressista, che ancora tarda nel calendario della storia contemporanea italiana;
e) La inconsistenza del processo Costituente socialista, vissuto, all’interno del nostro stesso partito, nel Paese, in Puglia e nella nostra Federazione di Bari, come un mero allargamento dello SDI, senza un progetto complessivo innovativo e realistico per l’intera società italiana. Pur avendo fornito notevoli documenti e spunti per una prospettiva politica larga, frutto dell’elaborazione e del confronto di un anno di Costituente Socialista di Bari, grazie, anche, al fecondo impulso della Fondazione Di Vagno.

Che fare?

Ora abbiamo una sola responsabilità: dobbiamo capire e interpretare il futuro!

Ora la funzione dei socialisti di oggi e della sinistra progressista italiana contemporanea non è diversa da quella esercitata in passato con la grande storia emancipatrice della sinistra europea ed internazionale, di fronte ai ciclici mutamenti delle società moderne: interpretare i nuovi bisogni presentando soluzioni realistiche.

In Francia nel 1971 François Mitterrand rifondò il socialismo, la sinistra e la stessa Francia.

Collettivamente noi, nel 2008, dobbiamo dare “inizio costituente” all’intero movimento socialista, quel “socialismo largo” nell’ottica unificante della sinistra progressista e democratica, per un Governo all’ Italia dei nostri tempi, inserito nelle dinamiche di progresso dell’Europa e costruttore di speranze per il futuro.

Il Socialismo non è per pochi…

Il socialismo è tale se ha la capacità e la credibilità di un progetto complessivo di innovazione, trasformazione, liberazione mediante la concreta risoluzione dei problemi della vita individuale e collettiva.

Il voto di aprile 2008 ha dimostrato in modo chiaro che il progetto PD non è stato accettato, in concreto, dall’elettorato italiano, come alternativa al berlusconismo e che larga parte della cultura che si richiama ad una sinistra moderna, non ha oggi né voce istituzionale né rappresentanza politica e sociale definita.

I Socialisti, la sinistra devono riprendere il grande progetto di riforma costituzionale ed istituzionale, attraverso un grande “processo Costituente” per ammodernare lo Stato con la riforma del capo II della Costituzione, ridando valore ai principi fondanti nati dalla lotta per la democrazia e la libertà, una lotta popolare di Liberazione e di Resistenza, oggi mutilata. (In ciò richiamandoci alla lettera di Formica di giugno 2008 al congresso nazionale socialista).

A partire dalla Puglia…

Noi pensiamo che, come i pazzi melanconici di Salveminiana memoria, proprio i socialisti di Puglia, interpretando i fermenti nuovi che muovono da più parti politiche sia post comuniste che del cattolicesimo democratico, debbano essere coloro i quali debbano reclamare, a gran voce, l’iscrizione, con lucida e consapevole convinzione, di questo obiettivo nell’agenda politica di una nuova “Primavera Pugliese”.

Prioritario è il messaggio politico! se siamo uniti sarà credibile. Ma se siamo uniti senza un messaggio politico non siamo più un partito. Né una coalizione di Governo.

In Puglia ed in Provincia di Bari, lungi dal rinverdire polemiche e ferite ancora aperte nelle nostre città, i socialisti, hanno subito la furia egemone del PD e per altri versi la chiusura della sinistra arcobaleno con risultati nelle elezioni amministrative devastanti, che hanno portato alle destre Comunità da sempre governate dalla cultura amministrativa/politica democratica, quali Bitonto, Conversano, Gioia e tante altre Città; ferite politiche ancora vive che tutti i dirigenti dell’area democratica della provincia di Bari e di Puglia devono farsi carico di sanare, con urgenza, passione e forza di intenti.

Rotture politiche ed organizzative che soprattutto a Bari ed in Puglia debbono essere immediatamente analizzate e corrette, per riportare ad un clima di dialogo e di accettazione reciproca, all’ “etica dell’altro”.

I militanti di base dell’area progressista devono essere recuperati ad unità di “orizzonte” nelle nostre città devastate dalle incapacità di alleanza di molti dirigenti delle forze progressiste di Puglia.

Di questo reclamiamo responsabilità e riflessione critica ai massimi livelli della provincia di Bari e della regione Puglia, quale precondizione per il rilancio politico.

Davanti a noi: o l’interesse e la difesa, anche comoda, di piccoli gruppi ed apparati o un “divenire”, difficile e individualmente scomodo, da verificare.

La Politica in grande

Ed allora, come ebbe a dire Nenni: Politique d’Abort, prima di tutto la Politica, quella dei grandi progetti di massa che debbono tendere ad innovare l’Italia e le nostre Comunità, liberare il futuro dalla apnea valoriale e di progresso, create con la menzogna storica del liberticidio berlusconiano, nell’entusiamo offuscato e manipolato della coscienza civile del Paese; complice l’attuale fase “conservativa” della sinistra italiana, così come è arrivata alle elezioni di aprile 2008.

L’alternativa: la estensione, anche in Puglia, dell’impianto ideologico del liberticidio delle destre ed il cannibalismo nell’area progressista, con un falso egemonismo del PD, utile alle proprie leaderschips, ma improduttivo per la trasformazione della società pugliese.

Serve un processo nuovo.

Un partito socialista che si fa “lievito”, proprio di questo processo!

Costituente per il progresso

Pertanto, non la conclusione del processo costituente socialista, ma il nuovo Partito Socialista punto di avvio, “lievito” del processo evolutivo del cambiamento della società e delle nostre comunità. Quindi maggioritario. Quindi contributo ad una nuova cultura (programmatica e valoriale) politica e di governo della “sinistra del nuovo secolo”. A Partire dalle prossime elezioni Europee che auspichiamo unitarie per tutti i componenti che si richiamano, o delle aree politiche che intendono richiamarsi, alla famiglia del Socialismo europeo (PSE)

La Puglia non torna indietro…leader nel mediterraneo

Una Comunità Pugliese, altresì, che dovrà decidere se il suo futuro debba continuare ad essere Regione di traino per il riscatto del Sud, continuando, prima di ogni altra cosa, nella sfida alle ingiustizie, alla criminalità ed alla emancipazione delle coscienze civili di Puglia e con esse accettare le sfide della modernizzazione e della occupazione; e di essere “snodo principale” del progresso economico e civile nel mediterraneo, come si è in questi anni, la Puglia, incamminata ad essere.

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