14 aprile 2009

Noi Socialisti , un Cantiere con Vendola


Intervento Assessore Onofrio INTRONA

Assessore Regione Puglia- Direzione Nazionale PS
da Gazzetta del Mezzogiorno del 14 aprile 2009



E’ accaduto spesso che partiti politici, coalizioni o movimenti si mettessero insieme per motivi squisitamente elettorali, senza riflettere sul fatto che se alla base non esiste un progetto politico condiviso, il divorzio, dopo, è un fatto annunciato.
La sinergia di intenti del Partito Socialista Europeo con il movimento del presidente Vendola, al contrario, si fonda su una serie di direttrici che sono sempre state fondamenta di temi cari anche ai socialisti.
Un cartello quindi non solo elettorale insieme a Mps, Verdi, Sinistra Democratica ed ai fuoriusciti del Pdci ma soprattutto un nuovo soggetto, fatte salve le radici storiche e ideologiche di ognuno di questi schieramenti, per iniziare insieme un cammino con al centro l’uomo, i suoi bisogni, il lavoro ed il salario, la casa ed il diritto alla salute, la sicurezza, la scuola, la formazione continua e la ricerca. Ed ancora una volta, tra le nostre priorità, il Mezzogiorno e, soprattutto, una Puglia ormai epicentro del Mediterraneo, e ponte in Europa con i nuovi ed i prossimi Stati membri. A questo proposito, non condivido alcune posizioni che negherebbero alla Turchia la possibilità di far parte dell’UE; noi Socialisti salutiamo con favore il suo ingresso. Il mondo è cambiato e con esso anche il modo di far politica e dunque non è più concepibile pensare di rimanere ancorati al passato, arroccati su posizioni di netta chiusura verso il nuovo.
Persino il tentativo di mettere il bavaglio ai piccoli partiti, attraverso il cosiddetto sbarramento al 4%, mi è sembrato più un attentato alla democrazia che un vero e proprio appello al voto utile. Del resto quando mai un voto dato per libera scelta e consapevolezza può essere considerato inutile?
Ritengo che “Sinistra e Libertà” vada ad occupare quel vuoto che il Pd non riesce a colmare e potrà rappresentare una alternativa valida a chi non si sente adeguatamente rappresentato in Parlamento.
In realtà, forze in apparenza diverse sono riuscite ad incontrarsi su un terreno comune, quello di un impegno laico e riformista. Un’altra via, una casa di centro sinistra, porto sicuro per chi non si sente più parte di una sinistra che ha decretato la sua frantumazione nel 2008.
Noi socialisti riteniamo che con questo progetto fortemente progressista possa esserci un futuro ed anche tutto in salita. Ma saranno gli elettori a dare un giudizio politico sul nostro operato attraverso il voto di giugno.
Intanto, per alcuni temi è già battaglia anche attraverso le rinnovate intese con le rappresentanze sindacali per dare voce all’Italia del precariato, dei salari tra i più bassi d'Europa, dei licenziamenti e delle piccole e medie imprese –tessuto connettivo del Sud, se non dell’intero Paese- messe in ginocchio.



Una Italia, insomma che in questo momento sarebbe da “rifare con le mani”. E quindi, insieme a Nichi Vendola, noi Socialisti ben volentieri abbiamo aperto un cantiere: quello della cultura e del sociale, rimboccandoci le maniche e scendendo in campo in rappresentanza di quanti come noi credono in una sinistra coerente e figlia del suo tempo.