26 agosto 2009

I Socialisti e Sinistra e Libertà:alla ricerca di una "e" con l’accento?


di Maria Santoro

L’estate di questo 2009 , passato velocemente , sta per terminare. I dati dei risultati politici con i quali ci siamo lasciati sono buoni :Sinistra per la PROVINCIA di Bari ottiene il 5,94 e la lista Sinistra per BARI il 3, 96 . (dati del Ministero dell’Interno)
Qualcuno vorrebbe accelerare la ripresa della giusta concentrazione alla attività lavorativa , quella che si raggiunge quando le spiagge si chiudono e le vetrine del centro mostrano i colori dell’autunno . Ma tanto c’è tempo . E a dirla tutta , anche prima dell’apertura ufficiale delle ferie italiane , c’era tempo. C’era tempo per riflettere, per analizzare , per capire e per i più ottimisti , per scegliere . Scegliere quale direzione prendere , quella nella quale il Partito Socialista farebbe meno fatica ad interloquire senza sentire l’abisso culturale tra se e i suoi interlocutori. Quell’abisso causa di disagio che poi è diventata distanza tra i socialisti tutti , giovani e meno giovani , e gli alleati, distanza alla quale i socialisti hanno ceduto con cortese onestà nella ultima alleanza elettorale: Sinistra e Libertà . Credo che la premonizione alla distanza sia stata percepita da quella "e" senza accento , da quella congiunzione debole che poi si è rivelata una vera e propria separazione : da una parte la sinistra vuota , che non riesce più a rievocare neanche il suo passato più recente e che scarnita in tutta la sua sostanza , salta alla mente come una vecchia indicazione meno utile di un’indicazione stradale ;dall’altra parte la libertà ,a significare che siamo sempre a sinistra ma senza massimalismi , senza le buffonerie della sinistra radicale che veste D&G ,ma siamo moderni a sinistra . Falso! Assolutamente falso! Sinistra e Libertà nasce da una forte propulsione pugliese che si manifesta come la risoluzione migliore a superare l’ostacolo (un altro) dello sbarramento al 4% , previsto dall’ultimo intervento legislativo in materia di regolamenti elettorale per continuare verso la costruzione del sistema bipartitico . Ma, fin qui tutto bene . Le sinistre italiane si alleano per superare l’ostacolo che diventa anche occasione per l’unità della sinistra ,mai realizzata in Italia. Quindi il popolo della sinistra si incontra , i dirigenti locali anche , si annusano e i socialisti ci credono e per quel secondo termine “Libertà” si entusiasmano , perché i socialisti sanno che il termine sinistra è ovvio e che da solo non porta nessun significato . La mattina del 5 aprile , presso la Fiera del Levante , i socialisti si fanno battezzare tra una folla organizzata dal leader , nominato in cucina di casa sua, Nichi Vendola , “padron” della Regione Puglia, che commuoverà tutti ma sarà applaudito soprattutto dai socialisti pugliesi. La notte tra il 5 e il 6 aprile una scossa di magnitudo 3.1 alle 5:44 apre la terra d’Abruzzo : una signora che politicamente guardava l’orizzonte, mi disse che quella tragedia poteva leggersi come una seconda premonizione che andava a ricalcare la debolezza della congiunzione "e". La campagna elettorale delle provinciali baresi e delle elezioni amministrative del capoluogo pugliese , si costruisce e si chiude . Il presidente uscente della Provincia, ricandidato per l’alleanza vastissima di centro e sinistra , Vincenzo Divella , perde o meglio si perde e scompare. Michele Emiliano viene riconfermato con buoni risultati , tanto da poter dire che vince la battaglia elettorale. Sinistra e Libertà declinata come alleanza elettorale per la provincia barese e nella città di Bari ottiene un onestissimo risultato , il terzo partito nella provincia , eleggendo 2 consiglieri e un super votato nella lista alle amministrative per Bari : Giuseppe Sozio (consigliere uscente) ;Bruno De Luca (Sindaco di Alberobello) ; Pierluigi Introna (il più suffragato della lista Sinistra per Bari ) . Tutti socialisti. E Movimento per la Sinistra , frangia scissa dal PRC , baluardo di un comunismo sbiaditissimo? E Sinistra Democratica , lembo del perduto DS, che si rifiutò di sciogliersi nel PD? A queste domande solo un lungo silenzio , di sostanziale significato. Sorvoliamo sui secondi ma su Vendola e il suo nuovo movimento , sorvolare sarebbe irresponsabile . Vendola l’uomo che dopo qualche tentennamento esce dal partito degli ultimi comunisti per dare vita ad una emancipazione del comunismo e spingerlo verso il riformismo europeo e liberale tanto da conquistarsi l’appellativo di “comunista illuminato” , che non è un ossimoro ma l’unica definizione possibile alle funamboliche e singhiozzanti trasformazioni del pensare politico che si proliferano nel nostro paese .Vendola scopre la luna , apre il tombino ed esce dai cunicoli del partito dell’ “Underground” italiano aprendosi così, al vero della politica , quella che aspira a trovare risoluzioni più che perdersi in vorticose circumnavigazioni dei problemi . Questa la prima spiegazione che ,non solo i socialisti ma tutti , hanno letto nelle dichiarazioni di Vendola a base della sua convinta scelta di abbandonare “falce e martello”. Ma credo che tutti , compresi i socialisti, abbiano peccato di un passionale e politico transfet sulle scelte di Vendola o forse la trasformazione “ha da farsi” e come tutte le trasformazioni , soprattutto quelle che si rivolgono al miglioramento, cioè all’evoluzione ,hanno bisogno di tempo . I pochi mesi che separano Vendola dalla vecchia abitazione , oggi gestita da Ferrero (che durante la campagna elettorale ci ha tolto ogni dubbio che questo potesse occuparsi di cioccolata ) , non sono sufficienti a soddisfare quella domanda di emancipazione della sinistra italiana .I socialisti e i delusi del PD e in genere ogni cittadino alla ricerca di una offerta politica capace di riformare gli strumenti di soddisfacimento dei bisogni e degli interessi collettivi non possono attendere un altro ventennio , in una attesa che oggi sarebbe straziante ed inutile come è inutile Sinistra e Libertà , e la sinistra in generale , così come sono .La debolezza della neo alleanza delle sinistre , la si legge nella precarietà rappresentativa di Vendola , uomo all’inizio di un percorso anche individuale difficile e faticoso, che ripropone la formula “ma anche” a dimostrazione che il “passing”per ora è solo retorico , costruito su una struttura esclusivamente estetica e lontana dal processo di contaminazione culturale e politico che i dirigenti più appassionati e i compagni più convinti non sono , anch’essi ,riusciti ad avviare . La delicata difficoltà del passaggio di trasformazione da tre soggetti ad uno è cosa seria . Barbès , il quartiere parigino, che un tempo era africano ,oggi il più multiculturale d’Europa , può dirsi tale dopo sessant’anni . Se girate per le strade di quel quartiere , se attraversate una strada o vi infilate nei mercati ,capirete che la contaminazione si perfeziona quando tutto si è amalgamato seguendo un ritmo lento che ricorda l’armonia , producendo un risultato terzo che non ha né i caratteri della malinconia di ciò che si è perduto , né l’estraneità di ciò che arriva dal futuro.
Per iniziare , la contaminazione ha bisogno di due semplici fattori l’attrazione tra i soggetti e la deideologizzazione , altrimenti si rischia di diventare fabbricanti di idee.