25 ottobre 2009

Giuliano Vassalli, testimone di futuro .


di Tommaso Minervini

Mercoledì 21 ottobre 2009, a 94 anni, è morto Giuliano Vassalli, uno degli ultimi Padri dell’ Italia democratica e antifascista. Uno degli ultimi Padri che, assieme ad un’intera generazione di democratici e del socialismo liberale, ha contribuito a costruire le Istituzioni democratiche moderne. (qualche giorno prima il 18 ottobre sono stati ricordati i 100 anni della nascita di un altro grande Padre della democrazia moderna, su cui “fondare la speranza di futuro” : Norberto Bobbio).
Vassalli ha contribuito fattivamente a dar corpo a quei Valori di Giustizia e Libertà, a rappresentare l’Etica e l’impegno costante e senza clamore di un uomo politico, di un uomo delle Istituzioni. Uno degli ultimi Maestri che ha dato alla mia generazione lezioni di Diritto, lezioni di Libertà, di Etica e di Socialismo liberale. Mi pare doveroso ricordarlo non per aggiungermi ai tanti autorevoli commentatori del Suo valore post mortem. Ma quale testimone di Valori fondanti per il futuro.
Un riferimento non solo per i miei studi. Grazie a Beniamino Finocchiaro, ha avuto l’opportunità di conoscerlo, insieme ad un altro grande giurista socialista Massimo Severo Giannini, come punto di riferimento politico, di Libertà, Giustizia e di Etica.
Ho ascoltato direttamente da Giannini la liberazione di Pertini da Regione Coeli, fatta con Giuliano Vassalli.
Ho ascoltato direttamente da Vassalli le considerazioni sulla Giustizia e sulla esecuzione della pena durante la grave stagione delle brigate rosse e della “strategia della tensione”. Della barbarie degli omicidi di uomini politici (Moro), magistrati e uomini delle forze dell’ordine (come per il conterraneo Girolamo Minervini) che mai doveva far abbandonare la strada riformatrice, nel senso voluto dalla Costituzione democratica e antifascista, della Giustizia e della funzione penale. Mi sono nutrito, con fatica, all’esempio etico di questi grandi uomini.
Anche di Giuliano Vassalli, però, non è del passato che voglio discutere. Altri lo faranno più autorevolmente di me.
Desidero semplicemente registrare, anche per Vassalli, quale grande esempio rappresenta per la nostra generazione, che ha il compito di contribuire ad “organizzare la speranza di futuro”. Come quella generazione ha fatto con noi.
La prospettiva della riforma della Giustizia e della Magistratura, di cui in questi giorni si discute, come può essere affrontata senza far riferimento ai preziosi studi ed insegnamenti di Vassalli in tema di autorevolezza, austerità ed indipendenza della Magistratura nelle sue varie e diverse funzioni, ma tutte concorrenti al valore Giustizia. Semplici affermazioni, ma con una grande forza democratica, come tutti i grandi Valori scolpiti nella prima parte della nostra Costituzione: semplici e forti. Chiunque sincero democratico e uomo libero non può che vedere, in questo insegnamento, le linee maestre con le quali por mano al rilancio della Giustizia nel nostro Paese. Riportando sulle vie maestre un dibattito che sta assumendo derive disorganiche ai principi Costituzionali e ancor più derive funzionali a specifici interessi di parte.
Altrettanto per la esecuzione penale ed in tema di diritti verso la persona, che attualmente stanno assumendo derive discriminanti e violente. Verso una esecuzione penale violenta e scuola di criminalità per i deboli e tollerante coi forti. Ed in tema di diritti della persona l’insegnamento di Vassalli è un faro democratico che non può non farci vedere e criticare quelle leggi che puniscono non tanto i comportamenti illegali ma lo status giuridico e personale di un individuo.
La riforma dello Stato, attraverso una fase politica Costituente, che Vassalli ci ha insegnato essere un’ armoniosa costruzione istituzionale di poteri e contropoteri, dalle comunità originarie, i Comuni, alle istituzioni nazionali e sopranazionali, principi basilari di un qualunque Stato democratico. Con ciò correggendo gli attuali obbrobri e derive che hanno riformato ed intendono riformare la seconda parte della Costituzione in relazione alla convenienza del momento e di una sola parte politica.
E come non registrare la valenza Etica, pedagogica di una Politica, vissuta da uomini come Giuliano Vassalli, in un tempo presente in cui una grande nebbia mass mediatica confonde i cittadini, contrabbandando i vizi e le virtù private come distinti ed ininfluenti dai vizi e virtù pubbliche. In una sorta di schizofrenia morale che arriva a giustificare il raggiungimento dei fini, a qualunque costo. Senza occuparsi della funzione pedagogica della Politica e dello Stato, il cui oblio è una pericolosa deriva Etica, che porta alla riduzione della Libertà, all’impoverimento della Cultura, alla riduzione della persona umana e dei gruppi a meri strumenti di consenso da blandire, da manipolare. O al massimo da “contrattualizzare”. Una deriva trasversale che non interessa solo la politica e le istituzioni pubbliche, tracima in molti altri contesti, altri organismi, arriva nella società, alle “radici dell’erba”.
Come non assumere l’esempio di uomini come Giuliano Vassalli per “organizzare la speranza di futuro”, che ci indicano e testimoniano di un’Etica politica e delle Istituzioni, strettamente legata allo studio ed alle competenze sul campo, alla libertà del “bene comune” senza ricatti, di coerenza ed affidabilità etica. Sempre. In pubblico ed in privato. Una coerenza di virtù, come ci hanno insegnato questi uomini del socialismo liberale, come di tanti democratici e cattolici, innanzi tutto verso le persone, verso il proprio Paese, verso la propria città. Prima di tutto.
E la lezione del socialismo liberale che anche grazie a uomini come Giuliano Vassalli ci rende gli strumenti fondanti per il futuro e ci impegna, al di là e al di sopra di ogni organismo di appartenenza, ad essere “lievito” di una massa critica di cambiamento e di prosecuzione della interminabile e meravigliosa storia della emancipazione e della Libertà degli individui e delle collettività.
In una prospettiva ampia ed unitaria, di varie culture politiche e sociali, pensando al di sopra delle strutture organizzative. In una prospettiva Costituente, come ci hanno insegnato i tanti padri della democrazia moderna, testimoni come il nostro Giuliano Vassalli.