11 luglio 2012

SOCIALISTI: SE CI SIETE BATTETE UN COLPO!



di GIANVITO MASTROLEO



La politica in Puglia è in movimento, in particolare a sinistra.

Il PD, bene o male, promuove iniziative: una proposta di legge sulla cultura, il tentativo degli stati generali, un convegno sull’economia ecc.; l’idea di mettere assieme la sinistra che fra meno di un anno sarà chiamata alle urne per eleggere il parlamento nazionale e si spera per governare l’Italia, e che potrebbe essere convocata anche per altri livelli di governo (Regione e, forse, Comune di Bari) di per sé è ineccepibile: peccato che rischia di abortire per il fuoco amico di chi ormai non riesce a pensare che al proprio destino personale. A tal fine, pasticciando con le liste civiche e arzigogolando strani ragionamenti (chiamiamoli così!) sul rapporto tra queste e i partiti; con un’acquiescenza del PD, che fa finta di dimenticare che Michele Emiliano è il presidente regionale di quel partito, fino a questo momento al limite dell’equivoco.

Vendola, con SEL e la lista a lui risalente (fra cui i socialisti dauni!), si riuniscono venerdì a Bari in un’assemblea nella quale metteranno in rilievo – si legge – come in questi anni sia stata scritto “un pezzo importante di storia della nostra regione. Una terra il cui volto è stato modificato in positivo con iniziative virtuose, alcune delle quali pionieristiche, che indicano tutte un’idea di sviluppo lungimirante e di qualità per il Mezzogiorno intero.”

E’ non solo giusto, finanche doveroso, a condizione che qualcuno spieghi anche come sia stato possibile – lo dico non per critica preconcetta, ma dovere di – che la Corte Costituzionale, supremo giudice delle leggi, per ben diciotto volte abbia censurato il Governo regionale, fra cui il destino di alcune di quelle iniziative “pionieristiche”, tuttora in discussione presso il governo centrale.

Di più: presenteranno una proposta di legge per il “reddito minimo garantito”, il cui “scopo principale è di realizzare una campagna (si badi, “campagna”!) che ponga al centro il contrasto alla marginalità e un’attenzione forte a come garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso l’inclusione sociale”.

Di questa sinistra farebbe parte anche il Partito Socialista che ha un gruppo dirigente regionale costituito anche da due consiglieri regionali: e dunque non solo virtuale, come potrebbe a Roma dove manca la rappresentanza parlamentare.

Bene, che fanno i socialisti?

A tacer d’altro, in pubblico stanno zitti e buoni, se è vero che, nonostante la consultazione elettorale alle spalle, non riescono neppure a riunirsi in un loro organismo per discutere dei risultati: insomma, folgorati solo da infantili sospetti e da una sorta di competizione ma che è solo al ribasso, non riescono a parlare neppure con i propri dirigenti, per prendere atto collegialmente delle ragioni di qualche successo, e di non poche delusioni.

In privato, invece, fanno in modo che anche chi coltiva legittime ambizioni elettorali possa essere travolto dall’insipienza di chi non ha neppure il coraggio di esplicitare la propria velleità.

Immeritevoli eredi di una storia importante, ignorano tutti assieme che questa è l’unica strada per prepararne l’estinzione definitiva.

Complimenti! Davvero complimenti!